Stipendi docenti e ATA, Naddeo (Aran): “Affrontare le disparità retributive tra i vari comparti”

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L’Aran, l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, è intervenuta in audizione alla Camera dei Deputati per discutere il disegno di legge di conversione del decreto 14 marzo 2025, n. 25, che introduce disposizioni urgenti per il reclutamento e la funzionalità delle pubbliche amministrazioni. L’audizione si è svolta presso l’Aula della Commissione Lavoro, davanti alle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavoro.

Antonio Naddeo, presidente dell’Aran, ha messo in evidenza l’importanza dell’articolo 14 del decreto, che prevede misure per potenziare le risorse economiche destinate alla retribuzione accessoria dei dipendenti delle amministrazioni centrali.

Tra le principali disposizioni dell’articolo 14 si segnala l’istituzione di un fondo di 190 milioni di euro annui per il trattamento economico accessorio del personale ministeriale e della Presidenza del Consiglio. Inoltre, è previsto un incremento delle risorse per l’Agenzia Italiana per la Gioventù e l’inquadramento del personale trasferito all’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali.

Un altro aspetto rilevante riguarda l’assicurazione sanitaria integrativa per il personale scolastico, con una spesa autorizzata di 20 milioni di euro per il 2025, che aumenterà a 50 milioni per ciascun anno dal 2026 al 2029.

Naddeo ha sottolineato che le disposizioni in discussione si inseriscono nel contesto del rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro per il triennio 2022-2024, evidenziando come l’incremento retributivo medio per il comparto delle funzioni centrali sia del 3,15%, mentre per l’intero comparto si attesta attorno all’1,66%.

Il presidente dell’Aran, inoltre, ha anche richiamato l’attenzione sulla necessità di affrontare le disparità retributive tra i vari comparti, in particolare per quanto riguarda gli enti locali, che continuano a essere svantaggiati rispetto alle amministrazioni centrali. La fuga di dipendenti dagli enti locali verso le amministrazioni centrali è un fenomeno preoccupante, che richiede interventi mirati per garantire una maggiore equità retributiva.

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