Stipendi docenti e ATA: da 29 a 9 euro lordi in più nel 2025 con indennità di vacanza contrattuale. Importi provvisori, ecco perché. TABELLE

La Ragioneria Generale dello Stato ha pubblicato le tabelle dell’indennità di vacanza contrattuale per il triennio 2025-2027. C’è una differenza importante sul calcolo effettuato per il comparto Istruzione e Ricerca.
L’importo per il 2025 è stato calcolato provvisoriamente sulla base dello stipendio tabellare previsto dai vigenti CCNL di riferimento. Tale importo si aggiunge a quello relativo all’IVC in godimento dal 2022 e all’incremento di 6,7 volte dell’indennità di vacanza contrattuale ordinaria previsto dall’articolo 1, comma 28, della legge n. 213 del 2023 decorrente dal 1°gennaio 2024. Gli importi dell’indennità contrattuale andranno rideterminati all’atto dell’entrata in vigore dei CCNL 2022-2024 sulla base dei nuovi stipendi.
TABELLA RAGIONERIA DELLO STATO
Le percentuali dell’anticipo e le tempistiche di erogazione
La Legge di Bilancio 2025 (Legge n. 207 del 30 dicembre 2024), al comma 128 dell’articolo 1, stabilisce l’erogazione di un’anticipazione contrattuale nelle more della definizione dei nuovi CCNL per il triennio 2025-2027.
L’indennità di vacanza contrattuale verrà corrisposta in deroga alle procedure ordinarie previste dalla normativa vigente. Gli aumenti saranno erogati secondo due scaglioni temporali ben definiti: una prima tranche pari allo 0,6% degli stipendi tabellari nel periodo compreso tra il 1° aprile e il 30 giugno 2025, seguita da un incremento all’1% a partire dal 1° luglio 2025. La misura riguarda sia il personale in regime contrattualizzato che quello in regime di diritto pubblico.
Che cos’è l’indennità di vacanza contrattuale
L’indennità di vacanza contrattuale rappresenta uno strumento di protezione economica temporanea per i lavoratori del settore pubblico, incluso il personale scolastico. L’elemento retributivo aggiuntivo viene attivato nel periodo che intercorre tra la scadenza di un contratto collettivo nazionale e la stipula del successivo, garantendo un parziale adeguamento delle retribuzioni.
Introdotta come sostituto del precedente sistema di scala mobile, l’IVC svolge un ruolo fondamentale nel preservare il potere d’acquisto dei dipendenti pubblici durante le fasi di trattativa sindacale. Il meccanismo interviene per mitigare gli effetti negativi dell’inflazione sugli stipendi, evitando che i ritardi nella definizione dei nuovi accordi contrattuali penalizzino eccessivamente i lavoratori.
L’indennità, ricordiamo, non costituisce un incremento permanente dello stipendio, ma rappresenta un’anticipazione parziale degli aumenti che verranno successivamente definiti con il rinnovo contrattuale. Una volta firmato il nuovo CCNL, gli arretrati salariali possono essere riconosciuti con effetto retroattivo, sostituendo così l’indennità temporanea precedentemente erogata.
Per il personale della scuola, attualmente vincolato al CCNL 2019-2021, la misura garantisce che, nonostante i tempi tecnici necessari per la definizione degli accordi, i lavoratori possano beneficiare di un sostegno economico immediato, seppur parziale rispetto agli incrementi attesi con il rinnovo definitivo.
Con la Legge di Bilancio 2025 sono stati integrati i parametri di calcolo per adeguarli alle condizioni economiche attuali. Tra le principali novità, come già detto nelle scorse settimane, troviamo,
- l’aggiornamento delle modalità di calcolo, che tengono conto dell’andamento dell’inflazione su base annua;
- l’automatismo nell’erogazione dell’indennità dopo un determinato periodo dalla scadenza del CCNL;
- l’eventuale applicazione retroattiva delle somme a partire dalla scadenza del contratto, in caso di ritardi nell’approvazione del nuovo accordo.