Stipendi differenziati, Anief: la soluzione sono le indennità da assegnare considerando disagio del lavoratore e territorio dove opera

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, il concetto espresso oggi alla Camera dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, alla Camera dei Deputati, “va preso per buono in linea generale, nel senso che il sindacato ritiene sempre più indispensabile introdurre per via contrattuale delle indennità – dovute alla trasferta, alle difficoltà del territorio, al grado di dispersione e altro ancora – da assegnare a personale insegnante e Ata.
Sullo stipendio base, invece, non vi sono dubbi: va aumentato per tutti in modo indistinto, andando subito a coprire con l’indennità di vacanza contrattuale piena l’aumento dell’inflazione del 15% in soli due anni. In caso contrario, l’Anief – conclude Pacifico – chiederà l’adeguamento in tribunale”.
LA RISPOSTA DEL MINISTRO
“Non ho mai affrontato il tema delle gabbie salariali, ma – ha detto il ministro Valditara – ho sempre sottolineato la necessità di considerare il costo della vita nelle diverse Regioni. La lotta alla dispersione scolastica rappresenta una sfida cruciale, soprattutto nel Mezzogiorno, dove i dati evidenziano forti differenze tra una regione e l’altra. È fondamentale istituire un gruppo di lavoro specifico per promuovere l’Agenda Sud”. Il ministro dell’Istruzione e del Merito ha aggiunto che l’orientamento svolge “un ruolo strategico nel contrastare la dispersione scolastica. La riforma del dimensionamento scolastico, prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), non comporta la chiusura di plessi scolastici. L’obiettivo è stato quello di adattare quanto ereditato dal governo precedente, proteggendo le aree più marginali”.
LE RICHIESTE DEL SINDACATO
L’Anief ricorda che al personale della scuola, docenti e Ata, mancano nello stipendio 300 euro netti al mese: sono quelli che servirebbero per allineare le loro buste paga alla media UE e a spazzare gli effetti del caro energia e inflazione che alla fine di quest’anno arriverà a Un piccolo passo avanti è l’impegno preso ieri dal Governo che ha approvato una mozione con cui si impegna ad innalzare le spese per l’istruzione e la valorizzazione del personale.
Sulla questione, presto deciderà la Corte Costituzionale se assegnare 2 mila euro di arretrati e 80 euro di aumento agli insegnanti così come chiesto dall’Anief attraverso uno specifico ricorso (le adesioni ai ricorsi sono ancora aperte) per il recupero dell’indennità di vacanza contrattuale completa prevista dalla legge, poiché il rinnovo del contratto si ferma al 2021, ma assegnata da gennaio 2023 solo in piccola parte. La decisione di affidare alla Consulta l’ultima parola sulla vicenda è giunta su ricorso promosso anche dalla regione Liguria: una vertenza che anche in questo caso rivendica il pagamento, da parte dell’amministrazione pubblica, solo dell’assegno una tantum per i dipendenti pubblici limitandolo al 2023 e con un aumento ridotto ad appena l’1,5% a fronte di un’inflazione che invece nel biennio 2022-23 è aumentata quasi dieci volte tanto.