Stipendi di docenti e Ata sotto scacco dell’inflazione, Anief: per il 2023 non bastano 40 euro una tantum, ne servono 150

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“Con la firma del contratto sono arrivati i primi arretrati, che però non ristorano l’aumento del costo della vita”: a ricordarlo è stato oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, commentando la mancata approvazione nella Legge di Bilancio 2023 delle risorse specifiche per rinnovare il contratto dei lavoratori di Istruzione, Università e Ricerca nel triennio 2022-2024.

Pacifico ha detto, intervistato dall’agenzia Teleborsa, che i sindacati hanno firmato il contratto precedente, per il periodo 2019-2021 recuperando “l’inflazione nel triennio 19-21 e, addirittura, due punti in più rispetto al precedente accordo. Purtroppo, nel 2022 i prezzi sono veramente schizzati e qui ci vuole l’intervento del Governo”. Purtroppo, nella manovra di Bilancio non ci sono i soldi nemmeno per l’adeguamento dell’indennità di vacanza contrattuale: “Purtroppo – ha proseguito il sindacalista – il governo invece di adeguarla e, quindi, di dare da gennaio 150 euro di aumento a tutti gli statali, ha pensato di dare un assegno una tantum 30-40 euro solo per il 2023″.

Pacifico spiega che “questo non è l’accordo che ha portato all’indennità di vacanza contrattuale e all’abolizione della scala mobile, alla privatizzazione del rapporto di lavoro nel pubblico impiego: non erano queste le regole. Chiediamo quindi che il governo vada subito ai ripari, dando finalmente ai lavoratori quella parte di anticipazione dell’aumento di stipendio che ci si aspetta rispetto all’aumento del costo della vita di più di 11 punti”, ha concluso il presidente nazionale Anief.

Anief ricorda che in questo modo il Governo sta venendo meno al patto sociale sottoscritto meno di due settimane fa all’Aran con il rinnovo del Contratto collettivo nazionale 2019/21 sottoscritto lo scorso 6 dicembre all’Aran dai sindacati rappresentativi: la verità è che le retribuzioni dei lavoratori statali sono prive di tutela e che per coprire l’inflazione attuale servirebbero 15 miliardi per aprire le trattative per il rinnovo del contratto per il triennio 2022/2024. Nel frattempo, in attesa della firma al rinnovo 2022-24, servirebbero 5 miliardi per l’indennità di vacanza contrattuale, che per legge va anticipata ai dipendenti in attesa del rinnovo, così come suggerito da Anief con un apposito emendamento alla Legge di Bilancio 2023.

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