Stipendi, blocco di vacanza contrattuale: la Corte Costituzionale deciderà se ha ragione Anief

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“Il contratto del personale scolastico è ancora molto lontano dall’adeguamento all’inflazione, quindi c’è bisogno di un’indennità do vacanza contrattuale per aggiornarla al costo della vita che corre come non mai. In questo momento, rispetto ad almeno dodici punti di inflazione accumulati nell’ultimo biennio, l’indennità di vacanza contrattuale è ferma all’1,5% finanziato dal precedente Governo”.

A dichiararlo, all’agenzia Teleborsa, è Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, ricordando che l’indennità da assegnare in attesa del rinnovo del Ccnl dovrebbe essere per legge il 50% dell’aumento medio del costo della vita accertato e che quindi il sindacato continua a raccogliere adesioni per ottenere l’importante differenza attraverso appositi ricorsi.

Secondo il sindacalista autonomo “non è più tollerabile” disattendere la legge in questo modo, soprattutto perché a danno di una categoria, docenti e Ata, già fortemente danneggiata a livello economico: gli stipendi devono essere adeguati al 50% dell’inflazione, perchè lo prevede la legge, e la questione sarà discussa in Corte Costituzionale. Da qui ad un anno sapremo quindi se la denuncia Anief era giusta e corretta”: Pacifico, quindi, sollecita tutti i lavoratori della scuola a “presentare il modello di diffida per interrompere la prescrizione ed, eventualmente, in caso di pronuncia positiva della Consulta, per poter ottenere quanto spettante”.

“La quota era di oltre 100 euro al mese da giugno 2022, quindi stiamo parlando di almeno di 1.000 euro di arretrati e di 100 euro di aumento che in automatico dovrebbero essere pagati in busta paga, a fronte dei 10 euro sinora riconosciuti”.

Secondo l’Anief, quando si parla di rinnovo del contratto della scuola bisogna partire da questi dati.

 

L’Anief ricorda che oltre 3 mila lavoratori della scuola, docenti e Ata, hanno già aderito alla campagna di recupero dell’indennità di vacanza contrattuale, prevista per legge e non per concessione governativa: la norma impugnata è, nello specifico, il comma 332 unitamente al comma 330 dell’articolo 1 della legge 197/2022. Adesioni ancora aperte al seguente link.

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