Stipendi bassi, genitori iperprotettivi e studenti svogliati, il difficile mestiere dell’insegnante raccontato sui social: “Così va avanti il declino del prestigio sociale”

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La figura dell’insegnante, un tempo ammantata di prestigio e considerata quasi intellettuale, sembra aver perso, negli ultimi anni, la sua aura di autorevolezza.

La percezione comune la relega spesso allo stereotipo del “miracolato”, un individuo poco talentuoso che, non riuscendo ad affermarsi professionalmente, si rifugia nel posto pubblico. Ma quali sono le cause di questa svalutazione sociale? Su Reddit infuria il dibattito.

I fattori economici e culturali

Un primo elemento da considerare è sicuramente la bassa retribuzione, che non incentiva le persone più capaci a intraprendere la carriera d’insegnante. A questo si aggiunge una svalutazione culturale delle materie umanistiche e scientifiche, considerate sempre meno utili in termini di occupabilità. L’insegnante, un tempo visto come educatore e guida verso il progresso sociale, appare oggi come una figura “sfigata”, un ostacolo per i giovani rampolli di una nuova borghesia. Come affermato da alcuni utenti online, “il maestro era il viatico attraverso cui i figli di un contadino potevano aspirare a diventare qualcuno, oggi spesso il prof è considerato un povero sfigato salariato”.

Il rapporto con le famiglie e la precarietà

Il rapporto tra genitori, figli e insegnanti si è profondamente trasformato. Se un tempo i genitori si schieravano dalla parte degli insegnanti in caso di scarso rendimento scolastico dei figli, oggi la situazione sembra ribaltata. La precarietà lavorativa, la svalutazione dei metodi correttivi come le note, la mancanza di rispetto da parte degli studenti e l’ingerenza dei genitori contribuiscono a minare ulteriormente l’autorità dell’insegnante. “I genitori sembrano voler difendere a ogni costo i propri figli da qualsiasi brutture di questo mondo”, si legge in un commento online. Inoltre, la mole di lavoro, i programmi scolastici troppo estesi e la scarsa preparazione di alcuni studenti rendono ancora più difficile la professione.

La degenerazione del tessuto sociale e il divario educativo

Oltre ai fattori sopracitati, si osserva una degenerazione del tessuto sociale e un rimpicciolimento del divario educativo tra insegnanti e famiglie. Mentre in passato pochi ragazzi accedevano all’università e la differenza di istruzione tra insegnanti e famiglie era notevole, oggi il numero di diplomati e laureati è aumentato, rendendo meno marcata la distanza culturale. Questo, unito all’utilizzo del lavoro dell’insegnante come ammortizzatore sociale, soprattutto al Sud, contribuisce a minare il prestigio della professione. “L’istruzione una volta era un privilegio d’alta società”, osserva un utente, “quindi solo persone di una certa caratura diventavano insegnanti”. Oggi, invece, l’accesso all’istruzione è più diffuso, ma questo non si è tradotto in un maggiore riconoscimento sociale per chi la impartisce.

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