Stipendi al palo e contratto scuola scaduto da tre anni: obiettivo aumento a tre cifre

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Che fine ha fatto il rinnovo contrattuale del personale docente e Ata? Il contratto è scaduto da “appena” tre anni e ancora manca una convocazione ai sindacati per iniziare il negoziato all’Aran.

I sindacati scalpitano per riaprire al più presto la partita e iniziare il negoziato all’ARAN. Il punto di partenza è il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale, sottoscritto in data 10 marzo 2021.

Come sappiamo, i primi conteggi dei tecnici del governo e dei sindacati di categoria prendono a riferimento la dote attualmente sul tavolo per i rinnovi degli statali (3,7 miliardi inclusi i 400 milioni aggiunti dalla legge di bilancio 2021) che dovrebbe garantire, secondo l’esecutivo, un incremento del 4,07% della retribuzione pari a circa 107 euro medi mensili.

Da queste cifre, tuttavia, dovranno essere sottratti, secondo fondi sindacali, i 575 milioni utilizzati per pagare l’indennità di vacanza contrattuale, l’elemento perequativo (risulta coinvolto circa il 40% del personale, soprattutto della scuola), e i trattamenti accessori del personale militare e di polizia e vigili del fuoco.

In totale, per quanto riguarda l’istruzione dovrebbero essere previsti 1,7-1,8 miliardi, che garantirebbero – al netto di eventuali risorse aggiuntive – circa 87 euro di incremento medio loro mensile, compreso l’elemento perequativo da 11,50 euro medi previsto dal precedente Ccnl 2016-2018.

In quell’occasione, ricorderanno in molti, per i docenti e il personale ATA era arrivato un aumento retributivo medio di 96 euro lordi al mese (da 80,40 euro minimi a 110 massimi, in base ad anzianità e grado di scuola).

Bisogna precisare che gli investimenti previsti non guarda solo ai docenti ma si prevede un adeguato riconoscimento di tutte le professionalità operanti nella scuola, compresi i dirigenti scolastici.

Il patto per la scuola e le richieste sindacali

E allora il primo step per tornare a parlare di contratto scuola e rinnovo è proprio il Patto per l’Istruzione, l’accordo dello scorso maggio in cui si sono delineate le priorità per la scuola.
Un patto messo in stand by nelle ultime settimane ma che riprenderà con un incontro previsto il prossimo 6 agosto, i cui le organizzazioni sindacali si confronteranno direttamente con il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.

E a proposito di contratto, il Patto per la Scuola prevede “efficaci politiche salariali per la valorizzazione del personale dirigente, docente e ATA, con il prossimo rinnovo del contratto, tramite le risorse di cui al Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione“.

Si riuscirà a mettere nero su bianco un accordo soddisfacente? I sindacati sperano di strappare qualcosa in più, almeno un aumento salariale di tre cifre, perché in base ai calcoli riportati anche sopra, non si potrà parlare eventualmente a loro modo di vedere di rinnovo soddisfacente.

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