Stato di emergenza sarà prorogato al 31 dicembre: cosa significa e quali sono le ripercussioni per la scuola
La proroga dello stato di emergenza dal 31 luglio al 31 dicembre pare ormai decisione definitiva. Lo annuncerà nei prossimi giorni il premier Giuseppe Conte dopo una riunione del Consiglio dei Ministri. Cosa significa nel concreto questa misura?
Lo scopo della proroga dello stato di emergenza è consentire al governo di varare misure urgenti come i Dpcm senza passare per il Parlamento e per la Protezione Civile di acquistare mascherine o ciò che altro occorre bypassando procedure di gara o concorsi.
Due milioni di test sierologici per docenti e Ata. I kit entro il 10 agosto. Il bando di gara [PDF]
Proprio giovedì il commissario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, ha annunciato che per aprire le scuole servirà acquistare dieci milioni di mascherine al giorno. Non solo, potrebbe comportare, tra le altre cose, anche la proroga del ricorso allo smart-working. Dubbi anche sulle procedure concorsuali, in particolare per quella del concorso straordinario prevista per l’autunno.
Stato di emergenza, cosa significa
Per passare dalle parole ai fatti, serve una nuova delibera del Consiglio dei ministri, dopo quella del 31 gennaio 2020, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 1° febbraio 2020 n. 26, che aveva dichiarato per sei mesi lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili. Quando uno stato di emergenza ha termine, serve una ulteriore delibera del Consiglio dei ministri per prorogarla o per chiuderla, con un ritorno alla normalità e alle procedure ordinari. I numeri attuali, però, non lo consentono.
Lo stato di emergenza può essere dichiarato al verificarsi o nell’imminenza di calamità naturali o eventi connessi all’attività dell’uomo in Italia. Può essere dichiarato anche in caso di gravi eventi all’estero nei quali la protezione civile italiana partecipa direttamente. Il Codice della Protezione Civile (Decreto legislativo n. 1 del 2 gennaio 2018), ridefinisce la durata dello stato di emergenza di rilievo nazionale, portandola a un massimo di 12 mesi, prorogabile di ulteriori 12 mesi.
Il Consiglio dei ministri può deliberare lo stato di emergenza nazionale, senza necessità di passare per il Parlamento, per gli eventi calamitosi di tipo C. In Italia, infatti, tali eventi sono classificati in 3 tipi in base a estensione, intensità e capacità di risposta del sistema di protezione civile: il tipo A prevede una direzione degli interventi a livello comunale, il tipo B a livello provinciale e regionale, il tipo C a livello nazionale. Lo stato di emergenza può essere dichiarato dal Consiglio dei ministri anche come misura preventiva, ovvero “al verificarsi o nell’imminenza di calamità naturali o eventi connessi all’attività dell’uomo in Italia”. Può inoltre essere dichiarato in caso di “gravi eventi all’estero nei quali la Protezione civile italiana partecipa direttamente”. Allo scadere dello stato di emergenza viene emanata un’ordinanza “di chiusura”, che disciplina e regola il subentro dell’amministrazione competente in via ordinaria e quindi il ritorno alla normalità.
Si tratta di un scenario che vede favorevole il M5S, a partire dalla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, fino al Partito Democratico. Più fredda, invece, Italia Viva.
Lunedì prossimo, alle 9, è fissato una riunione del Consiglio dei Ministri che, probabilmente, dovrà decidere in tal senso.
A margine della visita a Venezia, il presidente del Consiglio ha detto a riguardo: “La proroga dello stato d’emergenza è una decisione collegiale che va prese in Cdm. Faccio solo una riflessione anticipatoria: l’eventuale proroga dello stato d’emergenza significa che siamo nella condizione di adottare misure necessarie, anche minimali. Non dovete sorprendervi, se non fosse prolungato non avremmo i mezzi necessari per intervenire, anche su territori circoscritti”. Per questo, “ci avviamo verso la proroga della stato di emergenza”.
Ritorno in classe: mascherine, distanziamento e medico scolastico. Il Cts risponde. SCARICA PDF
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