Stati Generali Scuola Digitale, Panai: “IA e giovani, il problema è il tempo e il senso, occorrono regole per tutelare i più piccoli”. INTERVISTA

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L’intelligenza artificiale pone nuove sfide etiche, soprattutto per le giovani generazioni. Durante gli Stati Generali della Scuola Digitale, Enrico Panai, esperto di etica dell’IA, intervistato da Orizzonte Scuola, individua due questioni cruciali: il tempo e il senso.

L’IA sottrarrà tempo ai giovani o li aiuterà ad averne di più per dare un senso alla propria vita, al lavoro e agli studi? Sarà uno strumento per accrescere la comprensione o solo un mezzo per semplificare le attività burocratiche, a discapito del pensiero critico? Questi, secondo Panai, sono gli interrogativi fondamentali da affrontare nel prossimo futuro.

Formazione e regole per mitigare i rischi

Per contrastare i potenziali effetti negativi dell’IA, Panai propone due soluzioni. In primo luogo, una solida formazione sul senso critico, insegnando ai giovani a individuare i possibili errori dei sistemi di IA e a ragionare autonomamente, prima di accettare qualsiasi informazione, anche proveniente dai social network. “Insegnarli a ragionare e a trovare gli errori possibili dei sistemi di AI”, sottolinea l’esperto.

Tutelare i giovani nell’età evolutiva

Il secondo strumento consiste nella creazione di regole per mitigare i rischi connessi all’IA, in particolare durante l’età evolutiva. L’impatto di alcuni sistemi, infatti, può essere negativo per la formazione dell’individuo e del cittadino. “Creare delle regole che permettano di mitigare qualsiasi possibile rischio legato ai sistemi di AI sui giovani”, conclude Panai, evidenziando l’importanza di tutelare le nuove generazioni in questa fase delicata della loro crescita.

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