Sport, il grande assente durante il covid per bambini e ragazzi. Sasso rilancia: “Educazione motoria sin dalla scuola primaria”

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In occasione della giornata internazionale dello sport il sottosegretario all’Istruzione Sasso rilancia la proposta di introdurre l’educazione motoria sin dalla scuola primaria. Lo sport è stato un grande assente durante il covid e gli studenti di tutte le età ne hanno sofferto. Ecco perchè, Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, si augura un miglioramento da questo punto di vista.

La Giornata internazionale dello sport per lo sviluppo e la pace, istituita dalle Nazioni Unite nella data che coincide con l’inaugurazione dei primi Giochi Olimpici dell’era moderna, rappresenta un’occasione preziosa per riproporre un tema spesso colpevolmente trascurato: la necessità di introdurre l’educazione motoria fin dalla scuola primaria. E di farlo affidando la cura dei nostri bambini a docenti specializzati, quindi in possesso di un percorso formativo tale da poter garantire un’offerta didattica di livello adeguato. Su questo fronte l’Italia sconta un pesante ritardo rispetto agli altri grandi Paesi dell’Unione Europea: è ora di porvi rimedio”, dichiara Rossano Sasso, sottosegretario del ministero dell’Istruzione.

Fenomeni come l’eccessiva sedentarietà o le problematiche legate ad errori nella postura sono sempre più frequenti nella nostra società e, per quanto riguarda i giovanissimi, sono stati ulteriormente aggravati dai lunghi periodi di chiusure e didattica a distanza causati dalla pandemia. Ci vuole dunque una risposta strutturale da parte del mondo della scuola, anche in considerazione del fatto che l’educazione motoria è in grado di incidere in modo virtuoso sullo studio, sulla socialità, sull’autodisciplina degli studenti. L’impegno svolto quotidianamente dagli insegnanti delle scuole primarie è lodevole, ma ha bisogno di un supporto da parte di specialisti della materia. È intenzione mia e della Lega lavorare a fondo e con rapidità affinché venga recuperata l’iniziativa normativa avviata dall’ex ministro Marco Bussetti con il disegno di legge 992, successivamente messo da parte per questioni di bilancio”, prosegue il sottosegretario.

Su questo tema – conclude Sasso – so di poter contare sulla grande sensibilità dell’attuale ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ed è mia intenzione confrontarmi quanto prima anche con il sottosegretario allo Sport della Presidenza del Consiglio, Valentina Vezzali”.

Lo sport e il movimento fisico sono fondamentali per la ripartenza. Le limitazioni e l’inattività fanno preoccupare per le ripercussioni sul benessere fisico e psicologico dei minorenni italiani. Auspico che i tecnici del Comitato tecnico scientifico possano trovare presto soluzioni per la ripresa delle attività sportive in piena sicurezza. Nell’attesa che ciò sia possibile, con l’estate alle porte potrebbero essere riaperti i parchi, le dimore storiche e le ville pubbliche per consentire l’attività fisica e sportiva a bambini e ragazzi. Con il supporto del terzo settore, delle associazioni sportive, di educatori e di esperti in scienze motorie si potrebbero coniugare attività educative, di socializzazione e sportive“.

Così Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, in occasione della Giornata internazionale dello sport che si celebra oggi. “La riduzione o la cessazione delle attività sportive – aggiunge – ha colpito tutti. I ragazzi in alcuni casi si sono costruiti micropalestre in casa, ma ne hanno perso in socialità. La pandemia ha reso più visibili le diseguaglianze. Anche le opportunità che forniva la scuola con le ore di educazione motoria si sono ridotte a causa della pandemia – prosegue Garlatti Si tratta di una questione particolarmente sentita anche a livello europeo: il Parlamento lo scorso 10 febbraio ha chiesto alla Commissione e agli stati membri un maggiore sostegno alle famiglie a basso reddito al fine di consentire ai loro figli di partecipare alle attività sportive e ad altre attività ricreative“.

Lo sport è divertimento e gioco – conclude l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza – una dimensione e un diritto che appartengono al mondo dei più piccoli e che sono fondamentali per il loro sviluppo, anche sul piano delle competenze. L’attività sportiva promuove e insegna valori che in una fase di crisi diventano fondamentali: il rispetto, la solidarietà, la cooperazione, la condivisione e l’impegno. Lo sport di base rafforza l’inclusione sociale e l’integrazione dei bambini e ragazzi con minori opportunità. Per questo cerchiamo di far tornare presto i più giovani a fare sport“.

 

 

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