Spese e contributi colf e badanti: detrazioni 730 anche per i familiari dell’anziano

Detrazioni e deduzioni per badanti e collaboratori domestici e come sfruttarle nel 730/2021.
Deducibilità dei contributi previdenziali versati per i lavoratori domestici e detraibilità dei costi sostenuti per colf e badanti, sono queste le possibilità di sconti fiscali che la normativa prevede per i contribuenti che si avvalgono di questi lavoratori.
La normativa al riguardo necessita dei dovuti approfondimenti, perché ci sono possibilità di sfruttare il relativo beneficio fiscale anche per i familiari del soggetto a cui la badante per esempio, presta assistenza. Inoltre ci sono maggiorazioni di beneficio per le persone non autosufficienti e regole per i pagamenti tracciabili.
In questa guida approfondiremo proprio questo argomento, partendo dall’elenco dei collaboratori domestici le cui spese sostenute per loro, possono dare diritto a deduzioni e detrazioni.
Per quali collaboratori la normativa prevede detrazioni e deduzioni?
Prima di tutto va specificato bene cos’è la deduzione fiscale e cos’è la detrazione. I due istituti sortiscono lo stesso effetto per il contribuente che è quello di abbattere l’Irpef dovuta. La deduzione opera alla fonte, nel senso che abbatte il cosiddetto reddito imponibile, ovvero il reddito su cui si calcola l’Irpef dovuta. La deduzione di una spesa sostenuta si ha quando il corrispettivo viene sottratto dal reddito complessivo del contribuente. Solo dopo aver dedotto tali spese si va a calcolare l’Irpef in base all’aliquota prestabilita in base allo scaglione di reddito dove rientra il contribuente.
Per la detrazione invece si tratta di uno sconto direttamente sull’Irpef. In pratica, la detrazione non incide sul reddito imponibile ma sulla imposta dopo che è stata calcolata. La detrazione altro non è che una spesa che se sostenuta da diritto ad uno sconto (in percentuale sulla spesa sostenuta) sull’Irpef da versare.
Per quanto concerne i vantaggi fiscali derivanti dai costi sostenuti per i collaboratori domestici, ci sono tanto le deduzioni che le detrazioni, naturalmente in forma diversa e con diverse regole.
Per i contributi previdenziali per il collaboratore domestico esiste la deduzione. I contributi previdenziali ed assistenziali versati dai datori di lavoro che danno diritto alla deduzione dal reddito sono quelli relativi a colf, autisti, giardinieri, addetti all’assistenza personale, baby-sitter, badanti, assistenti delle persone anziane. Si possono portare in deduzione tutti i contributi versati al netto della quota a carico del collaboratore domestico fino ad un importo massimo di euro 1.549,37 annui.
Spese detraibili badanti
Per la deduzione prima citata, occorre sottolineare che vige il principio di cassa. Infatti i contributi deducibili devono essere quelli pagasti nell’anno solare e di imposta che per esempio, in vista del 730/2021 sono quelli del 2020. I contributi per il lavoratore domestico infatti, si versano ogni trimestre e a scadenze prefissate. Per esempio vanno dedotti i contributi oggetto del pagamento del 10 gennaio 2020, anche se si riferiscono al quarto trimestre del 2019, mentre nella dichiarazione dei redditi di quest’anno non andranno inseriti per lo stesso motivo i pagamenti del quarto trimestre 2020 dal momento che sono stati compresi nel pagamento del Mav di gennaio 2021.
Per la deduzione essa spetta all’unico soggetto che la normativa autorizza cioè il datore di lavoro. La facoltà non si perde nel caso in cui il pagamento sia stato effettuato usando un conto corrente diverso dal proprio. Capita infatti che il versamento venga effettuato con il conto corrente di un familiare dell’anziano assistito nonché datore di lavoro. Più volte le Entrate hanno specificato che la deduzione è ammissibile anche in questi casi.
Se per la deduzione si parla di collaboratore domestico allargando il campo a tutte le tipologie di collaboratore, per la detrazione invece, essa si può ottenere solo per le badanti, ovvero per i lavoratori addetti all’assistenza di soggetti non autosufficienti.
Il datore di lavoro può detrarre dal reddito il 19% delle spese sostenute, per un importo massimo di 2.100 euro l’anno. La detrazione delle spese sostenute per la badante possono essere godute anche da un familiare del soggetto non autosufficiente. Infatti non è necessario che sia il datore di lavoro o l’anziano a scaricare dal reddito la relativa detrazione, ma può farlo anche un familiare (per esempio il figlio o la figlia dell’anziano o la nuora o il genero) purché sia quest’ultimo a sostenere materialmente la spesa.
La detrazione è spettante se il reddito complessivo di chi porta in detrazione i costi sostenuti è inferiore a 40.000 euro. Deduzione e detrazione per i collaboratori domestici e per i badanti possono essere cumulate tra loro non presentando alcuna conflittualità.