Sperimentazione Rondine: la cultura della relazione per rigenerare la scuola da dentro

15 classi di 13 scuole in tutta Italia già praticano il metodo che pone al centro dell’insegnamento un paradigma nuovo: la pace come finalità assoluta della conoscenza. Parte da Rondine Cittadella della Pace, organizzazione nata per la riduzione dei conflitti armati, la sperimentazione che ambisce a cambiare il volto della scuola italiana.
Tutti gli insegnanti conoscono le potenzialità di una buona alleanza con colleghi e discenti, ma senz’altro meno frequente è saper cogliere quelle che si celano dentro al conflitto, tema sempre più al centro della cronaca scolastica e persino giudiziaria.
“Eppure – spiega Franco Vaccari, fondatore e presidente di Rondine – si può imparare a interpretare e gestire il conflitto non come un fallimento, una degenerazione, ma come un serbatoio energetico in grado di riattivare risorse in tutte le parti coinvolte”. In che modo? Prendendosi cura della relazione, restituendole un posto centrale all’interno della pratica scolastica, considerandola un’arte che può essere imparata e replicata, un metodo che non accompagna semplicemente la passione educativa, ma ne diventa il fulcro.
Non è un caso che di tutto questo si parli, con cadenze divenute ormai regolari, a Rondine, borgo medievale in provincia di Arezzo incastonato tra le brume della riserva naturale del Ponte Buriano, non lontano dai luoghi che hanno nutrito la spiritualità francescana e che da ormai trent’anni accoglie studenti provenienti dalle zone di conflitto di tutto il mondo per aiutarli a superare la logica dello scontro attraverso la convivenza.
I docenti che si incontrano a Rondine lo fanno all’interno di corsi di formazione che hanno uno scopo preciso: attivare nelle loro scuole sezioni sperimentali in cui la cultura della trasformazione creativa del conflitto entri a pieno titolo nella didattica ordinaria. Guidati in un percorso di autocosapevolezza che li costringe a indagare in primo luogo il proprio atteggiamento profondo di fronte al ‘nemico’, gli insegnanti sono così spinti a progettare un’offerta formativa che riconnette in una trama unitaria, fermamente orientata al bene comune, i due pilastri su cui si fonda l’istituzione scolastica: trasmissione del sapere e necessità di calarlo nella realtà.
Ma queste sono solo alcune delle suggestioni offerte dal metodo Rondine, una pratica che forse nell’ottica dell’epimeleia socratica e delle tante etiche religiose e laiche che hanno sostenuto il cammino dell’uomo, opera un recupero dell’umanesimo in una delle sue significazioni più emblematiche, l’incontro col nemico, e genera cultura della relazione e del confronto nell’istituzione che più di ogni altra la pone al centro.
Per approfondire le numerose attività del progetto Rondine – Cittadella della pace
https://rondine.org/sezione-rondine/