Specializzazione sostegno, la Lega chiede alla ministra Messa la riforma dei corsi

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“Il Consiglio di Stato, con la sentenza del 10 maggio, ha accolto l’appello di quattro docenti del Piemonte e dell’Emilia-Romagna, non ammessi ai corsi di sostegno a causa della sperequazione territoriale dei posti autorizzati rispetto al reale fabbisogno espresso, ammettendoli a partecipare in sovrannumero”.

Così il prof. Aurelio Tommasetti, responsabile del Dipartimento Università della Lega e il senatore Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Scuola dello stesso partito.

“La sentenza evidenzia la sperequazione contra legem tra posti di sostegno e offerta formativa a danno dei docenti delle due regioni, portando anche esempi contrari degli ambiti territoriali di Calabria e Sicilia”, aggiungono.

“E’ mancato – spiegano – il previsto coordinamento formale e sostanziale sulla materia tra Uffici Scolatici Regionali e il Comitato regionale delle Università per determinare il reale fabbisogno di docenti di sostegno. Il MUR ha emesso il decreto sulla ripartizione dei posti per singolo ateneo senza tenere conto delle esigenze effettive di posti di sostegno, arrecando danno a disabili, scuole e a quei docenti che non hanno potuto frequentare il corso di formazione nella propria regione. Chiediamo al ministro Messa di intervenire per una rivisitazione della materia che tenga conto delle reali necessità in termini di fabbisogno di posti, adoperandosi – concludono – anche per migliorare la qualità della formazione dei docenti di sostegno alla luce del nuovo strumento organizzativo-didattico del Piano Educativo Individualizzato, dei mutamenti sociali nell’ultimo periodo e della legge di riforma dello sport, che allarga la partecipazione dei disabili ai gruppi civili e militari dello Stato”.

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