Specializzazione con corsi INDIRE: il profilo professionale del docente di sostegno. Le indicazioni dell’allegato A

L’inclusività è diventata, già da alcuni anni, una parola chiave del sistema educativo italiano. A partire dal Dlgs. 66/2017, uno degli 8 decreti attuativi della legge 107/2015 (la cosiddetta “Buona scuola”), il legislatore ha voluto promuovere un sistema scolastico che facesse dell’inclusività degli alunni con disabilità un perno della nuova strategia educativa in Italia. Il docente di sostegno, che in precedenza, ai fini del conseguimento della specializzazione, avrebbe dovuto seguire un percorso integrativo all’interno della formazione disciplinare SSIS per l’insegnamento, oggi deve frequentare un corso specifico, sulla scorta di quanto indicato nel recente decreto ministeriale 77/2025, emesso lo scorso 24 aprile.
Inclusività e preparazione multidisciplinare
I percorsi di specializzazione sul sostegno rappresentano una delle principali misure attivate per rispondere alle esigenze di una scuola più inclusiva. Nell’ambito della normativa vigente – in particolare l’articolo 6 del decreto legge 71/2024, convertito nella legge 106/2024 – è stata affidata all’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa (INDIRE), in collaborazione con le Università, la realizzazione di percorsi formativi finalizzati alla qualificazione del personale docente che intenda operare nel campo del sostegno. Tali corsi potranno essere attivati sino alla fine del 2025.
Questi percorsi prevedono la combinazione di attività teoriche e laboratori pratici diversificati, per un totale di 40 crediti formativi universitari (CFU o ECTS), e mirano a fornire una preparazione multidisciplinare che approfondisca le competenze pedagogiche, psicologiche, giuridiche e mediche, di cui gli aspiranti docenti hanno bisogno per sostenere con professionalità il processo di inclusione degli alunni con disabilità. Ma qual è il profilo ideale del docente di sostegno e quali competenze acquisisce attraverso questi percorsi formativi?
I percorsi formativi delineati dalla misura
L’allegato A, che accompagna il d.m. 75/2025, definisce chiaramente quali siano le conoscenze e le competenze richieste per promuovere un sistema scolastico inclusivo per gli studenti con disabilità e in cui ci sia un equilibrio tra apprendimento e socializzazione. I percorsi formativi ivi delineati coinvolgono i seguenti gruppi scientifico-disciplinari per un totale di 30 CFU:
- Area 11: Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche (26 CFU);
- Area 12: Scienze giuridiche (2 CFU);
- Area 6: Scienze mediche (2 CFU)
L’area 11 è quella con il numero più alto di insegnamenti (8) ed include:
- pedagogia speciale della gestione inclusiva del gruppo classe
- didattica speciale e apprendimento per le disabilità sensoriali
- didattica speciale: approccio metacognitivo e cooperativo
- psicologia dello sviluppo, dell’educazione e dell’istruzione: modelli di apprendimento
- pedagogia e didattica speciale della disabilità intellettiva e dei disturbi del neurosviluppo
- pedagogia della relazione d’aiuto
- progettazione didattica, valutazione e documentazione dei processi di inclusione
- modelli inclusivi di interventi psico-educativi per la disabilità intellettiva e dei disturbi del neurosviluppo
A queste aree d’insegnamento vanno poi aggiunti i crediti da conseguire con i laboratori diversificati (8 CFU) e quelli derivanti dall’esame finale (2 CFU), per un totale complessivo pari a 40 CFU.
Le competenze dei docenti di sostegno
Alla fine del percorso formativo, i corsisti dovranno possedere:
- competenze teoriche e pratiche nel campo della pedagogia speciale;
- competenze teoriche e pratiche nel campo della didattica speciale;
- conoscenze e competenze sulle diverse tipologie delle disabilità, con particolare riferimento alle disabilità sensoriali, intellettive ovvero connesse ai disturbi del neurosviluppo;
- conoscenze e competenze sulle modalità di interazione e di relazione educativa con i bambini, gli alunni e gli studenti ai fini della promozione di comportamenti di prosocialità tra pari e tra membri di una comunità;
- conoscenze e competenze sulle modalità di coinvolgimento e cooperazione con le famiglie e con i servizi sociali e specialistici del territorio, anche al fine della predisposizione del Progetto di vita;
- conoscenze di natura teorica e operativa per l’approccio interdisciplinare allo studio dell’interazione corpo-mente, della psicomotricità, del comportamento e dell’apprendimento dell’essere umano;
- conoscenze di natura teorica e operativa in relazione ai processi di comunicazione;
- competenze pedagogico-didattiche nella gestione del gruppo classe: ideare, progettare, realizzare, valutare e monitorare collegialmente azioni didattiche innovative finalizzate a promuovere il processo di inclusione;
- competenze psico-educative per l’intervento nei disturbi relazionali e comportamentali;
- conoscenze in ambito giuridico-normativo sui diritti delle persone con disabilità e sull’inclusione scolastica;
- competenze didattiche per l’uso di risorse e strumenti digitali finalizzati a promuovere il processo di inclusione; Il Ministro dell’istruzione e del merito
- competenze pedagogico-didattiche per realizzare le forme più efficaci ed efficienti di individualizzazione e personalizzazione dei percorsi formativi definiti dal Piano Educativo Individualizzato, tenuto conto delle diverse tipologie di disabilità;
- competenze di osservazione e valutazione dei vari aspetti del funzionamento umano secondo l’approccio ICF dell’OMS.