Sostegno, Valditara pensa alla riforma. Anief: la soluzione proposta non è corretta, bisogna cancellare i posti in deroga e specializzare tutti coloro che lo chiedono
Gli ultimi dati Istat ci dicono che nel 2021/2022 gli alunni disabili sono aumentati ancora: 316 mila, 16 mila in più dell’anno precedente. Anche i docenti per gli studenti con disabilità sono passati da 191mila a 207mila.
“Ma non c’è un numero così alto di specializzati, perciò si ricorre ai “senza titolo””, scrive oggi La Repubblica. Ricordando che “il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara annuncia una riforma del settore”, perché a suo dire “il tema degli insegnanti di sostegno è strategico” ed importante “che i ragazzi abbiano un docente che stia con loro nel corso degli anni, che non cambi di anno in anno”. Ma la scuola non risponde: i docenti non specializzati sono passati da 65mila a 70mila.
“I numeri confermano che il modello organizzativo sul sostegno è da rivedere profondamente – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e su questo siamo d’accordo con il ministro Giuseppe Valditara. Quello che non ci trova d’accordo, invece, è puntare su una ulteriore burocratizzazione del sistema e su un rinnovo errato del Piano educativo individualizzato. Il primo provvedimento da prendere, piuttosto, è portare in organico di diritto le 93 mila cattedre di sostegno in deroga, pari al 44% dei posti in organico funzionale, soglia che è persino superiore nell’infanzia, dove si contano il 55,6% dei posti destinati a supplenza al 30 giugno, pari a 11.222 in deroga su 8.952 posti in organico di diritto.
Il sindacato ricorda che anche i previsti 9.000 posti in più per attuare altrettante immissioni in ruolo, mobilità e supplenze, previste dal ministero dell’istruzione e del merito che con il decreto n. 272 del 17 ottobre scorso, realizzato di concerto con il Mef e il ministero per la PA, più 6.446 cattedre di potenziamento specifiche sempre per il sostegno nel triennio 2022/24 siano non certo la soluzione. “Il decreto non fa cenno alle 93 mila mila cattedre in organico di fatto, che pur essendo nel 90% dei casi libere e vacanti vengono considerate per legge utili solo alle supplenze annuali fino al 30 giugno. Questo vero e proprio affronto alla Carta sociale europea e ai diritti degli alunni disabili, va cancellato perché è alla base dell’alta percentuale di cambio continuo degli insegnanti di sostegno”. Anief ha proposto, per questo, anche un emendamento al decreto legge n. 176 Aiuti quater fatto pervenire al Senato, proprio per rivedere la formazione dell’organico di sostegno trasferendo in organico di diritto tutti i posti in deroga confermati per due anni scolastici consecutivi. Il sindacato, inoltre, chiede da tempo di specializzare tutti i docenti che lo chiedono: basta con le selezioni che specializzazione un numero esiguo di docenti, peraltro pure in territori dove c’è meno bisogno, mentre dove mancano più docenti di sostegno si continuano ad organizzare corsi per insegnare didattica speciale a pochi intimi.
EMENDAMENTO ANIEF AL DL 176
6. Organico di sostegno in organico di diritto dopo due anni
All’articolo 13, si inserisce l’articolo 13-bis (Disposizioni in materia di Istruzione)
Sono rivisti criteri per la formazione dell’organico di sostegno di cui all’articolo 15, comma 2 della legge 8 novembre 2013, n. 128, con la trasformazione dei posti in deroga attivati ai sensi dell’articolo 9, comma 15 della legge 30 luglio 2010, n. 122, per due anni scolastici consecutivi, in organico di diritto, in deroga ai contingenti autorizzati di cui all’articolo 1, comma 201 della legge 13 luglio 2015, n. 107.
Motivazione: la disposizione garantisce la continuità didattica degli insegnanti di sostegno indispensabile per assicurare una piena integrazione degli alunni con disabilità; in ossequio al disposto di cui alla L. 104/1992 e alla sentenza della Corte Costituzionale n. 80/2012, è necessario eliminare qualsiasi limite all’organico dei docenti di sostegno, la cui consistenza deve necessariamente essere adeguata alla popolazione degli studenti in situazione di disabilità e ricomprendere, senza eccezione alcuna, la deroga al rapporto 1:2 per tutte le situazioni certificate di grave disabilità. Per quanto riguarda l’impatto finanziario, non vi sono maggiori oneri per la finanza pubblica, in quanto i posti vacanti e disponibili sono messi nel novero del ricambio del turn-over, mentre i supplenti con contratti annuali (al 31 agosto) per giurisprudenza acclarata, devono avere lo stesso trattamento economico e giuridico dei docenti di ruolo; inoltre si continua ad applicare l’invarianza finanziaria di cui all’articolo 15, comma 1, della legge 128/13 nonché il raffreddamento della carriera disposto nelle ricostruzioni di carriera dei neo-assunti di cui al CCNI del 4/8/11