Sostegno, studenti disabili danneggiati dal boom di posti vacanti e di docenti precari. Anief denuncia tutto al Comitato europeo dei diritti sociali che dichiara ammissibile il ricorso

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Anief aveva previsto da diverso tempo l’ulteriore aumento di cattedre di sostegno, oltre 91mila, quasi totalmente in deroga, che anche quest’anno sarebbero andate a supplenza annuale creando ulteriore precariato scolastico e altri disagi agli alunni con disabilità.

Il sindacato lo ha scritto nero su bianco, in tempi non sospetti, inviando diversi mesi fa una denuncia circostanziata al Comitato europeo dei diritti sociali, al quale ha comunicato che la situazione del sostegno scolastico per i bambini con disabilità in Italia viola i dettami della Carta Sociale Europea.

In particolare, l’organizzazione sindacale ha contestato la mancanza della necessaria specializzazione didattica di troppi insegnanti di sostegno, il fatto che le famiglie devono intraprendere un’azione legale per ottenere un insegnante di sostegno per i loro figli disabili e la discontinuità dell’istruzione degli studenti, che viene considerata gravemente dannosa per gli studenti disabili e le loro famiglie.

Con la denuncia al Comitato Ue, inoltre, Anief ha espresso una dichiarazione di violazione dell’articolo 1, paragrafi 1 e 2, (diritto al lavoro), Art. 15 (diritto delle persone con disabilità all’indipendenza, all’integrazione sociale e partecipazione alla comunità), e l’articolo E della Carta sociale europea, sociale integrazione e partecipazione alla vita della comunità), oltre che l’articolo E della Parte quinta della stessa Carta (non discriminazione), nonché la parte prima del preambolo della Carta. Di contro, il Governo ha replicato sostenendo che l’ordinamento italiano si è evoluto nel tempo, sul tema dell’inclusione dei disabili nella scuola. La legislazione italiana, infatti, è passata da un sistema di scuole speciali e classi differenziate ad un approccio inclusivo, con la Legge 104/1992 e più recentemente con il D.lgs 66/2017”.

I problemi, tuttavia, permangono e sono anche di rilevanza, perché a fronte di 106.170 docenti di ruolo, abbiamo ormai oltre 91 posti quasi tutti in deroga, con l’ennesimo aumento rispetto all’anno passato. “Il vulnus – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è che dal 2015 sono raddoppiate le iscrizioni degli alunni, arrivando a quota 300 mila. Come si fa, con questo incremento di servizio pubblico da portare avanti, a mantenere le stesse regole e gli stessi organici? La verità è che sull’inclusione i numeri non tornano: 100 mila cattedre in organico di diritto per il triplo di alunni sono enormemente inferiori”.

“È una proporzione logica – continua Pacifico – ed ecco perché chiediamo al Governo che sarà formato all’inizio di autunno di riformare l’impianto normativo che regge oggi il sostegno agli alunni disabili, come pure quello che porta all’assegnazione delle ore settimanali a ogni singolo alunno e pure rispetto al Pei. Nel frattempo, il Comitato dei diritti sociali ci ha dato ragione, rendendo ancora più importanti i ricorsi Anief che hanno come obiettivo la stabilizzazione dei docenti di sostegno su posti vacanti e disponibili: il fine è quello di permette di convertire tutto l’organico di fatto di sostegno in organico di diritto, oltre a facilitare l’accesso dei docenti precari ai corsi di specializzazione.

La risposta positiva all’Anief da parte del Comitato europeo dei diritti sociali.

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