Sostegno scolastico 2025 e nuovi percorsi di specializzazione: tutti i vantaggi per insegnanti e alunni

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Oltre ai cosiddetti triennalisti, sono tante le categorie di docenti ai quali il Decreto-Legge n. 71/2024, convertito in Legge 106/2024, può davvero semplificare la strada per giungere finalmente ad una stabilità lavorativa, necessaria per poter garantire continuità didattica agli alunni con disabilità.

L’impianto normativo disegnato dalla Legge 106/2024 rappresenta un passo importante verso una scuola che valorizza l’esperienza sul campo, premia il merito professionale e punta alla continuità educativa. Un cambiamento atteso, che risponde in modo concreto alla necessità di formare personale qualificato e già operativo, nel rispetto delle competenze acquisite e delle esigenze delle scuole.

Ma vediamo nel dettaglio quali sono docenti interessati e quali novità li attendono:

  • Docenti che hanno conseguito all’estero il titolo di specializzazione sul sostegno.

Se la loro domanda di riconoscimento in Italia è stata presentata da almeno 120 giorni senza risposta, oppure se è stato avviato un contenzioso legale per il mancato riconoscimento, questi insegnanti potranno accedere ai nuovi percorsi in via condizionata. A seconda della loro esperienza pregressa, sarà previsto un percorso di 36 o 48 CFU. È comunque necessario presentare la documentazione ufficiale del titolo estero e la prova dell’avvenuta richiesta di riconoscimento.

  • Docenti che hanno conseguito il titolo all’estero e ha già svolto almeno un anno di servizio sul sostegno nelle scuole italiane.

In questi casi, il percorso sarà di 36 CFU e prevede l’esonero dal tirocinio, proprio per valorizzare l’esperienza già acquisita. Diversamente, chi possiede un titolo estero ma non ha mai lavorato sul sostegno in Italia dovrà seguire l’intero percorso da 48 CFU.

  • Insegnanti italiani già di ruolo, ma privi della specializzazione.

Potranno partecipare ai percorsi formativi, purché rientrino nei posti disponibili previsti dai bandi universitari ordinari. Non avranno però accesso prioritario ai percorsi semplificati previsti dagli articoli 6 e 7 della legge. Lo stesso vale per i laureati o laureandi in Scienze della formazione primaria, già abilitati per l’infanzia o la primaria, che potranno accedere ai percorsi ordinari.

  • Docenti abilitati tramite concorso ordinario o straordinario.

Per loro l’accesso sarà possibile solo nei percorsi standard, a meno che non abbiano già maturato servizio su sostegno, condizione che potrebbe aprire l’accesso ai percorsi ridotti. La posizione dei docenti delle scuole paritarie che hanno maturato almeno tre anni di servizio su sostegno sarà invece valutata secondo i criteri indicati nei singoli bandi regionali e sulla base delle disposizioni ministeriali in vigore.

  • Insegnanti che hanno prestato servizio su sostegno nelle scuole italiane all’estero riconosciute dal Ministero dell’Istruzione.

Anche in questo caso, l’accesso ai percorsi sarà possibile ma dovrà essere valutato individualmente, tenendo conto della documentazione e del servizio effettivamente svolto.

  • Insegnanti tecnico-pratici (ITP), purché in possesso di un diploma valido per le classi di concorso della scuola secondaria di secondo grado. Per loro, però, l’accesso ai percorsi sarà possibile solo nei canali ordinari.
  • Docenti non abilitati che, pur avendo prestato servizio su sostegno tramite GPS o MAD, sono in possesso di tre anni di esperienza.

In questo caso, possono essere considerati triennalisti a pieno titolo.

  • Docenti che, per vari motivi, hanno interrotto in passato un percorso di formazione sul sostegno o un altro corso abilitante. In presenza di documentazione che attesti gli esami sostenuti, sarà possibile chiedere il riconoscimento dei CFU già acquisiti e completare il percorso.
  • Insegnanti di ruolo che hanno ottenuto incarichi su sostegno attraverso assegnazioni provvisorie o annuali, senza tuttavia essere specializzati.

Se in possesso di tre anni di servizio nel sostegno, anche questi docenti potranno accedere come triennalisti. Lo stesso vale per i neolaureati con esperienza di supplenze su sostegno, i quali – se hanno accumulato almeno tre anni – possono rientrare nei percorsi semplificati previsti dalla nuova normativa. Infine, anche i docenti già inseriti nella prima fascia delle GPS sul sostegno, pur non avendo ancora conseguito il titolo di specializzazione, potranno accedere ai percorsi agevolati, a condizione di avere i requisiti richiesti.

Corsi di specializzazione sul sostegno: richiedi tutte le info sulla pagina dedicata sul sito ufficiale

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