Sostegno, i docenti specializzati protestano contro i nuovi corsi INDIRE: “Siamo in tanti già col titolo e non occupati”

Le nuove misure legate al sostegno, in particolare quelle relative all’indizione di nuovi corsi di specializzazione INDIRE destinati ai triennalisti e a chi ha ottenuto il titolo all’estero e ancora non ha ottenuto l’equiparazione, vedono contrari i docenti già specializzati, precari da tempo e che temono di essere scavalcati.
Il 3 gennaio è stata indetta una manifestazione che si svolgerà Palermo, davanti alla sede dell’USR Sicilia. La protesta è stata organizzata dal Comitato Docenti di Sostegno (CDS) che ha ricevuto il supporto dei sindacati Flc Cgil e della Gilda, del movimento Idonei 2020 e 2023 e di altre componenti del mondo della scuola come l’associazione “Insieme per il sostegno”.
Attualmente, si legge su un comunicato stampa del gruppo, un numero considerevole di docenti specializzati non è convocato e risulta di fatto inoccupato. La protesta mira a influenzare l’attuazione dei decreti che disciplineranno in dettaglio la struttura e l’organizzazione di questi corsi. Con l’arrivo di decine di migliaia di nuovi specializzati del IX ciclo previsti per la primavera del 2025, la situazione occupazionale potrebbe diventare insostenibile.
“La prospettiva di avere decine di migliaia di nuovi specializzati in pochi mesi evidenzia l’assenza di una programmazione territoriale, la quale avrebbe dovuto essere attuata all’inizio di questa legislatura. È fondamentale rispondere al fabbisogno di docenti in funzione del numero di alunni con disabilità, in particolare in alcune province del Nord, senza generare un eccesso di personale nella secondaria di primo e secondo grado, dove, nel Centro-Sud, migliaia di docenti specializzati sono attualmente inoccupati e privi di sbocchi occupazionali”, dice Alessio Golia, coordinatore nazionale del CDS.
“Il personale va specializzato ma seguendo criteri di competenza e formazione sulla scorta delle specializzazioni universitarie. Non siamo assolutamente inclini a propagande dei partiti di opposizione – siamo in composizione apartitica – ma siamo docenti che lottano per il proprio reddito e per il proprio futuro lavorativo“, conclude.
I corsi INDIRE e il piano di Valditara
La questione specializzazione sostegno Indire è legata al già annunciato piano di assunzioni per docenti di sostegno, accompagnato da un percorso di specializzazione per 30-40 mila docenti entro il 2025. Si tratta di un piano fortemente voluto dal Ministro Valditara.
Tutto parte dall’articolo 6 della Legge 106/2024 di conversione del DL 71/2024, che introduce percorsi di specializzazione sul sostegno, organizzati da INDIRE, con l’obbligo di completare almeno 30 CFU entro il 31 dicembre 2025.
La nuova legge prevede infatti percorsi rivolti ad insegnanti che hanno prestato servizio su posti di sostegno per almeno tre anni scolastici, anche non consecutivi, nei cinque anni precedenti, nelle scuole statali o paritarie, nello stesso grado di istruzione. (APPROFONDISCI).
Contemporaneamente, lo stesso provvedimento prevede anche percorsi straordinari per i docenti che hanno conseguito all’estero un titolo per il sostegno.
Anche in questo caso i percorsi saranno svolti da INDIRE. Possono iscriversi i docenti che, alla data di entrata in vigore del DL 71/2024, hanno completato un percorso di sostegno presso un’università estera accreditata o altro organismo autorizzato nel Paese di origine e sono ancora in attesa del riconoscimento in Italia. Al momento dell’iscrizione, i docenti dovranno rinunciare al contenzioso in atto.
Se da un lato è importante sottolineare che una volta concluso il TFA sostegno IX ciclo, la programmazione triennale definita dalla nota dipartimentale istruzione 31 marzo 2021, il triennio successivo (o qualsiasi altro periodo) dovrà essere regolamentato attraverso apposita normativa, dall’altro lato, non è però messa in discussione l’attivazione del percorso di specializzazione, che è ad ordinamento e continuativo.