Sostegno, fra cattedre vuote e supplentite la continuità didattica è latitante. Ciracì (MiSoS): “Ecco come intervenire”

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L’emergenza sostegno prosegue purtroppo senza sosta e le soluzioni stentano ad arrivare. Sono infatti circa 30mila i posti di sostegno liberi dopo i movimenti della mobilità docenti. In base ad uno studio della CISL Scuola la maggior parte dei posti si trova a Nord, con 7 posti liberi ogni 10 (il 63%) a fronte di 23% di posti liberi al Centro e un 14% nel Sud. Ma sul fronte supplentite e discontinuità didattica non sembrano esserci soluzioni concrete all’orizzonte.

La supplentite dilaga sul sostegno e la continuità didattica appare quanto mai latitante“, dice Ernesto Ciracì, presidente nazionale del MiSoS, che commenta i dati pubblicati proprio dal sindacato Cisl Scuola.

Secondo il docente, questi dati “ci conducono a riflettere, come sussistano due problematiche che continueranno a minare il sistema scolastico inclusivo italiano: la mancanza di trasformazione di cattedre in deroga sul sostegno al Sud Italia (7%) e stabilizzazioni sul sostegno alquanto irrisorie”.

Quali soluzioni, dunque, per superare tali ostacoli? “Stabilizzazione diretta di tutti gli specializzati sul sostegno senza alcun vincolo e trasformazione delle cattedre in deroga al Sud Italia indispensabili per assumere tutti gli specializzati sul sostegno compresi gli immobilizzati“, spiega Ciracì che però non si fa illusioni ed è consapevole che per procedere in tale direzione “occorre però la volontà politica e soprattutto allocare risorse necessarie“, conclude il presidente del MiSoS.

 

Posti di sostegno, 30mila liberi dopo movimenti: ecco dove per provincia e ordine di scuola

Dalla politica, però, al momento non c’è nulla di concreto: sul sostegno c’è da segnalare il tentativo del M5S di inserire nel decreto sostegni bis una procedura straordinaria dedicata agli insegnanti di sostegno specializzati: la parlamentare Vittoria Casa in un’intervista rilasciata ad Orizzonte Scuola, ha annunciato infatti di aver “presentato un emendamento a mia prima firma che permette al ministero di bandire procedure semplificate per l’immissione in ruolo di questi docenti in possesso del titolo di specializzazione. Basterebbe soltanto un decreto del Ministro per aprire le procedure ed avere già a settembre docenti di sostegno di ruolo“.

L’ipotesi di eliminare il requisito dei tre anni di servizio per le assunzioni da prima fascia Gps potrebbe anche aumentare la possibilità di stabilizzazione dei precari di sostegno. Ma ancora siamo lontani dalla meta.

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