Sostegno, “discontinuità” didattica. Lettera

Inviato da Antonella Currò – Un’altra assurdità della nostra disastrata scuola è che il tempo degli arrivederci dovrebbe essere a giugno invece a settembre mi trovo ogni anno a congedarmi da tanti colleghi passati come meteore nel nostro cielo scolastico.
Giovani docenti arrivati in ordine sparso durante l’anno che con spirito di adattamento e buona volontà sono riusciti ad inserirsi in sistemi preesistenti e consolidati, che gradualmente hanno fatto breccia nei cuori degli alunni e nei nostri, persone che hai appena imparato a conoscere ed apprezzare, con i quali sei alla fine riuscita a fare squadra… a giugno ti salutano con un “chissà” e oggi scompaiono inghiottiti di nuovo dal caso e dall’ignoto.
Un pensiero speciale va ai docenti di sostegno, quelli per cui il legame affettivo ed empatico con gli alunni è fondamentale, quelli per cui la tanto declamata continuità dovrebbe essere un must, quelli che devono entrare in sintonia con la classe e tutti i docenti affinchè possa funzionare quelli che non appena ci riescono vengono assurdamente eliminati per logiche astrusamente burocratiche indifferenti ad ogni forma di umanità.
Ragazzi già fragili che perdono ogni punto di riferimento, improvvisamente e inspiegabilmente abbandonati, traditi prima dalla vita e poi dalle istituzioni.
Punto e a capo…altro giro altro regalo…evviva l’inclusione.