Sostegno, assieme agli alunni disabili sono raddoppiati i docenti precari non specializzati: ad un mese dal via al nuovo anno, ci sono scuole che ancora attendono l’80% dei supplenti annuali

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Calano gli iscritti complessivi a scuola, ma cresce inesorabilmente il numero di alunni disabili, siamo ormai alle soglie dei 300mila frequentanti tutti gli ordini di scuola: nello stesso tempo, però, si riducono le cattedre stabili di sostegno, che non seguono lo stesso trend delle iscrizioni, e si moltiplicano le nomine in «deroga».

Dopo Anief, la denuncia arriva oggi dal Sole 24 Ore. Il quotidiano economico, che commenta l’ultimo Focus del Ministero sui disabili, ricorda che “le avvisaglie c’erano già state in estate” e ricorda il caso “del Piemonte: su 1.307 posti di sostegno alla primaria solo 46 sono andati a un vincitore di concorso; stesso discorso in Veneto (114 su 1.538) e Lombardia (481 su 3.396)”. La mancata stabilizzazione del personale “ha prodotto effetti a cascata che molte famiglie conoscono bene, tra cattedre rimaste scoperte”, con scuole che ad un mese dal nuovo anno scolastico stanno aspettando l’80% degli insegnanti di sostegno, ma anche “orari ancora provvisori e supplenti” improvvisati. I presidi fanno quello che possono e tamponano con supplenze temporanee, con cambi di docenti obbligatori in corso d’anno.

 

“Quella del sostegno – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è una situazione che ha un grande responsabile: l’amministrazione scolastica. La stessa che chiama ogni anno oltre 80mila insegnanti supplenti, ma bandisce specializzazioni solo per 20 mila posti al Tfa universitario, lasciando le ‘briciole’ alle regioni dove c’è maggiore richiesta di personale. Poi, ci sono realtà territoriali dove i numeri parlano chiaro: in Sicilia vi sono oltre 11 mila posti in deroga e 13mila posti in organico di diritto. Il problema è che all’incremento di alunni disabili, passati in pochi anni dal 2% al 4, non c’è stato alcun provvedimento serio. Con il risultato che si arriva alla negazione del diritto allo studio nei confronti di quegli studenti che invece avrebbero maggiori bisogni di attenzione”.

 

Il Ministero nemmeno più nasconde i numeri: qualche giorno ha spiegato che solo la metà dei docenti di sostegno sono di ruolo. “I dati ufficiali emessi dallo stesso ministero dell’Istruzione – continua il sindacalista Anief – ci dicono che in Italia abbiamo un altissimo numero di cattedre di sostegno assegnate ai supplenti, e moltissimi non sono nemmeno specializzati nella didattica speciale. Considerando la precarizzazione di queste cattedre, il numero dei docenti non specializzati è praticamente raddoppiato. In questa situazione, come si può parlare di continuità didattica e di elevazione dei livelli di formazione degli alunni disabili. Per non parlare delle cattedre e delle ore che continuano a non essere assegnate, pur in presenza di programmazioni educative che le giustificano e le impongono. È come se in un ospedale il medico prescrive una cura al paziente ricoverato, ma poi lo Stato gliela nega o la riduce di sua iniziativa”.

 

“Ecco perché come Anief insistiamo con l’iniziativa gratuita per le famiglie “Sostegno, non un’ora di meno!“, che in questi anni ha portato tanti posti e didattica speciale inizialmente negate dagli uffici scolastici. Da alcuni giorni, inoltre, abbiamo rinnovato la denuncia al Comitato europeo per i diritti sociali. Certo, sarebbe giusto vivere in un Paese dove non debbano essere gli interventi urgenti e provvidenziali dei giudici a garantire il naturale diritto all’inclusione ed alla continuità didattica”, conclude Marcello Pacifico.

 

COSA FARE PER AVERE IL SOSTEGNO

Con l’iniziativa “Sostegno, non un’ora di meno!“, il sindacato Anief rinnova l’appello alle famiglie a ricorrere contro l’assegnazione di un monte ore inferiore a quello previsto: il sindacato, quindi, chiede al corpo docente, ATA e dirigente delle scuole di segnalare i posti in deroga non attivati o quelli richiesti nel PEI e i posti di assistente all’autonomia e alla comunicazione ma negati dall’amministrazione. I ricorsi al Tar e al Giudice Ordinario, vinti in questi anni, hanno permesso entro pochi mesi dalla notifica l’assegnazione di tutte le ore e garantito il diritto all’istruzione di studenti con handicap grave e certificato riconoscendo, in alcuni casi, anche il diritto al risarcimento del danno in favore della famiglia dell’alunno con disabilità il cui diritto all’istruzione e all’integrazione era stato così palesemente violato dall’Amministrazione. L’Anief fornirà alle famiglie che prenderanno contatto con i suoi referenti le istanze di accesso agli atti da richiedere all’indirizzo e-mail [email protected]; dallo stesso indirizzo riceveranno, inoltre, tutte le istruzioni necessarie per presentare alla scuola le istanze. Per qualsiasi chiarimento, è possibile chiamare ogni giorno la segreteria nazionale Anief al numero 091 7098355, oppure scrivere a [email protected].

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