Sostegno, ancora troppe cattedre scoperte. Sasso: “Indegno di un paese civile non garantire diritto all’istruzione agli studenti con disabilità”

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“L’inaugurazione ufficiale dell’anno scolastico celebra giustamente il ritorno in classe degli studenti senza le restrizioni a lungo imposte dalla pandemia. Ma abbiamo il dovere di non illudere la nostra comunità che tutto vada bene e non ci siano criticità”.

Lo dichiara Rossano Sasso, sottosegretario del ministero dell’Istruzione.

“Da giorni sono sommerso da segnalazioni sulla mancata copertura di cattedre di sostegno, cosa che sta costringendo gli alunni con disabilità a osservare orari di lezione ridotti. Avevo lanciato l’allarme già mesi fa: non è possibile che uno Stato civile neghi il diritto costituzionale all’istruzione a qualcuno perché non si riesce a colmare la distanza tra domanda e offerta di docenti specializzati”.

Poi aggiunge: “Non appena si sarà insediato, il Governo di centrodestra aumenterà l’offerta formativa da parte delle università, che al momento non riescono a tenere il passo con l’incremento del numero di studenti disabili. Ci sarà poi da affrontare il tema delle stabilizzazioni, aumentando il numero dei docenti di sostegno di ruolo e, di conseguenza, attenuando la frequenza degli avvicendamenti per ciascuna cattedra. Per garantire la continuità didattica, importante per qualsiasi studente ma assolutamente fondamentale per chi vive una condizione più complessa, c’è bisogno che gli insegnanti siano di più e abbiano le competenze necessarie: nell’ultimo anno scolastico, appena il 17% delle supplenze, 18.000 sul totale di 105.000, è stato svolto da chi era in possesso di specifiche abilitazioni”.

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