Sostegno alunni con disabilità, mancano i docenti specializzati: Anief chiede di aumentare i corsi universitari di didattica speciale e la conferma per il 2024 delle immissioni in ruolo da Gps
Sul sostegno agli alunni disabili qualcosa si muove: Il Ministero dell’università e della ricerca a dicembre ha dato avvio alle operazioni utili allo svolgimento del IX ciclo Tfa sostegno per l’anno accademico 2023/24 e per il quale sono destinati 13.065 posti, come stabilito dal contingente autorizzato dal Ministero dell’Economia.
Come conferma la stampa specializzata, però, “emerge una previsione di circa 30mila posti, cifra che segna una crescita considerevole rispetto ai cicli precedenti. Le università coinvolte saranno chiamate a seguire indicazioni operative precise per l’accreditamento” e con “il termine per la comunicazione al Ministero dell’Università e della ricerca del proprio potenziale formativo” fissato al “22 gennaio 2024”. Un’altra novità di rilievo è la riserva di posti per i docenti precari, che punta a favorire l’accesso alla formazione specialistica. Questa riserva, per il ciclo precedente, è stata del 35% dei posti e mira a includere coloro che hanno prestato almeno tre anni di servizio negli ultimi cinque su posto di sostegno. La percentuale da applicare per il IX ciclo è ancora in via di definizione”.
Anief ricorda che sul sostegno occorre prestare la massima attenzione e che il numero di docenti specializzati deve essere necessariamente elevato perché, lo dicono i dati ufficiali, gli alunni con disabilità sono in continua crescita dispetto delle iscrizioni generale che invece si riducono di oltre 100.000 l’anno. Ad oggi, i docenti di sostegno sono 194 mila posti: di questi, 126 mila in organico di diritto e 68 mila in deroga. Anief ha chiesto al Ministero dell’Università e della Ricerca di allineare i posti rispetto alle esigenze, dopo aver vinto di recente al Tar un ricorso che obbligherà il Ministero nel prossimo mese a fornirci l’istruttoria che non rispetta la legge: i posti devono essere dati in base alle effettive esigenze e non in base all’offerta degli atenei. Un problema che porta poi alla penuria di insegnanti di sostegno specialmente al Nord.
“Il problema – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è anche che oltre la metà delle 200 mila cattedre di sostegno vanno a precari, nella maggior parte dei casi non specializzati. Quindi, l’aumento di posti per i corsi specializzanti e da assegnare alle immissioni in ruolo non ci sorprende. Come pure le assunzioni da prima fascia Gps, che vanno per forza di cose confermate anche per il 2024: a questo proposito, il nostro sindacato si appresta a chiedere modifiche al decreto Milleproroghe e tra queste c’è anche la proroga delle immissioni in ruolo su posti di sostegno direttamente da Gps (con procedure di assunzioni da Gps anche su materia curricolare). Inoltre, riteniamo che le immissioni in ruolo si realizzino per i supplenti di sostegno che hanno svolto già tre annualità di servizio: se non specializzati, i docenti dovrebbero essere introdotti in sovrannumero nei Tfa”.
Il presidente Anief ricorda anche che “il ‘male’ del sostegno italiano sono gli oltre 80mila posti in deroga, che devono andare a finire il prima possibile nell’organico di diritto: la vera continuità didattica passa da qui, non di certo dai vincoli alla mobilità. Non è accettabile che la metà degli insegnanti di sostegno debba oggi ancora essere precario e non si dia l’opportunità di specializzarsi nell’insegnamento della didattica speciale. Per questo motivo abbiamo riavviato l’iniziativa gratuita ‘Non un’ora di meno’, attraverso la quale le famiglie degli alunni, ma anche gli stessi docenti e tutti gli operatori scolastici, hanno la possibilità di fare attivare tutti i posti richiesti dalle scuole agli Uffici scolastici”.
LE INIZIATIVE ANIEF PER IL SOSTEGNO
Anief per i diritti degli alunni più fragili, di tutti quelli che si avvalgono del sostegno, ha di nuovo attivato la campagna NonuneurodimenoconAnief: per la campagna informativa sono state svolte 600 assemblee nell’ultimo quadrimestre nel 2023. Il Ministero dell’università e della ricerca, con nota dell’11 dicembre, ha dato avvio alle operazioni utili allo svolgimento del IX ciclo Tfa sostegno per l’anno accademico 2023/24. Nella nota si forniscono in particolare le indicazioni operative per l’accreditamento delle Università.
Gli atenei dovranno tenere conto degli idonei dell’VIII ciclo, ovvero di coloro che pur avendo superato le prove di accesso non sono rientrati nel numero dei posti autorizzati e quindi non sono stati ammessi. Gli idonei potranno essere ammessi in soprannumero nelle stesse sedi in cui hanno sostenuto le prove, salvo – specifica il MUR – motivata deroga che potrà essere gestita direttamente tra le istituzioni accademiche interessate.
La banca dati per le proposte di attivazione delle università resta aperta fino al 22 gennaio.
Le università devono indicare il massimo del potenziale formativo distinto per ogni ordine e grado di istruzione.
La nota ricorda che per il triennio 2021-24 il Mef ha autorizzato un numero complessivo di 90.000 posti.
Relativamente ai posti, sono già stati attribuiti
22.000 posti per il VI ciclo anno accademico 2020/2021
25.874 posti per il VII ciclo anno accademico 2021/2022
28.986 per l’VIII ciclo anno accademico 2022/2023