Il sostegno all’insegnamento per gli alunni con disabilità in italia è all inclusive, ma quale qualità?
Giulia Boffa – L’Italia è al primo posto per l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità, con punte del 100%, contro il 60,4% della Francia, il 93,8% del Regno Unito e appena il 16% della Germania. Ma c’è poi il problema dell’inserimento lavorativo, che spinge a credere che questi interventi non siano poi così di qualità.
Giulia Boffa – L’Italia è al primo posto per l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità, con punte del 100%, contro il 60,4% della Francia, il 93,8% del Regno Unito e appena il 16% della Germania. Ma c’è poi il problema dell’inserimento lavorativo, che spinge a credere che questi interventi non siano poi così di qualità.
Lo afferma Ketty Vaccaro, responsabile Welfare del Censis, presentando i risultati dell’indagine Censis-Serono su "I bisogni ignorati delle persone con disabilità".
La Vaccaro sostiene il numero degli alunni con disabilità nelle scuole italiane è salito del 50%, quello dei docenti di sostegno del 44%, ma che qualifica hanno questi insegnanti? E quante ore di sostegno sono assegnate agli alunni? La responsabile invita infatti a riflettere sul fatto che il 100% dei ragazzi autistici frequenta la scuola fino a 7 anni, il 99% fino a 13, ma poi a 21 anni il 21,7% resta a casa, senza studiare né lavorare.