Sostegno: 80% supplenti non hanno specializzazione. Poche assunzioni rispetto ai posti liberi, soprattutto al Nord. I dati nello studio CISL

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La Cisl Scuola ha preparato un dossier in cui si racchiudono le norme che riguardano il sostegno e l’inclusione scolastica. Tra gli argomenti affrontati il problema del numero di assunzioni in relazione ai posti disponibili.

Poche assunzioni

Secondo quanto riportato dallo studio, realizzato sui dati forniti dal Ministero dell’Istruzione, nell’ultimo anno, a fronte di 21.453 posti vacanti le assunzioni sono state solo 1.657 (7,72%), per la maggior parte nella scuola primaria e dell’infanzia. . Uno scarto consistente che segue un trend simile negli ultimi 5 anni, come si può evincere da grafico.

Lo scarto di assunzioni risulta particolarmente evidente a Nord. Infatti, a fronte di 14.593 posti vacanti, gli assunti nel 2020/21 sono stati 133 (0,91%), mentre al Centro su 4.274 posti vacanti gli assunti sono stati 582 (13,62%). Al Sud e nelle isole, seppur con copertura non sufficiente le assunzioni sono state 942 su 2.586 disponibilità (il 36,43%)

Carenza specializzati

Altra carenza evidenziata dallo studio riguarda la quantità di personale specializzato. Infatti, gli specializzati che nell’anno scolastico in corso (2020/21), sul totale delle supplenze conferite su attività di sostegno, hanno coperto una supplenza sono in minoranza (22.000 su 107.000 pari a meno del 21%), mentre la percentuale dei supplenti non specializzati risulta in crescita di oltre 4 punti rispetto alla situazione registrata nel 2017/18, anno

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