SOS docenti, non solo in Italia, ma in 24 paesi su 27 in Europa: solo Croazia e Cipro riescono a coprire il fabbisogno di insegnanti
L’inizio di ogni anno scolastico nell’Unione Europea porta con sé una sfida sempre più pressante: la carenza di insegnanti.
Non si tratta di un problema isolato, ma di una vera e propria emergenza che coinvolge 24 dei 27 Stati membri, mettendo a rischio la qualità dell’istruzione e allontanando l’obiettivo di un’istruzione equa e di qualità per tutti.
Come segnala Euronews, la Svezia rappresenta un caso emblematico, con una previsione allarmante di 153.000 insegnanti mancanti entro il 2035. Il rapporto Education and Training Monitor 2023 della Commissione europea evidenzia come solo Croazia e Cipro riescano a coprire il fabbisogno di docenti, mentre la situazione in Grecia rimane incerta a causa della mancanza di dati completi.
Le ragioni di questa crisi sono molteplici e interconnesse. La professione di insegnante, gravata da bassi salari, elevato carico di lavoro e scarse prospettive di carriera, fatica ad attrarre nuovi insegnanti, mentre l’invecchiamento della popolazione docente aggrava ulteriormente il problema.
A complicare ulteriormente il quadro si aggiunge la difficoltà di trovare soluzioni comuni a livello europeo. La diversità dei sistemi scolastici e delle normative nazionali, con differenti percorsi di formazione e requisiti di accesso alla professione, rende complesso un intervento coordinato.
Molti Stati membri, per far fronte all’emergenza, ricorrono a soluzioni tampone, come l’assunzione di personale non qualificato o con contratti a termine, o l’innalzamento dell’età pensionabile. Misure che, seppur necessarie nell’immediato, non affrontano le cause profonde del problema.