Solo il 45,8% degli italiani possiede competenze digitali di base con una media UE del 55,5%. Mezzogiorno in ritardo. Tra uomini e donne il divario è soprattutto tra le over 45. Il rapporto ISTAT

Tra i molteplici argomenti affrontati all’interno dell’ultimo rapporto ISTAT, ci sono anche i dati relativi alle competenze digitali della popolazione italiana e il confronto con quelli degli altri paesi europei. L’indagine enfatizza l’importanza delle competenze digitali nel sostenere la transizione digitale e nel limitare la formazione di disuguaglianze che possono influire sull’equità e sulla coesione sociale.
Gli obiettivi UE per il 2030
Il documento cita il piano d’azione europeo per il decennio digitale, che si prefissa di raggiungere entro il 2030 una quota pari all’80% di cittadini tra i 16 e i 74 anni con competenze digitali di base. L’istituto, però, ha evidenziato il ritardo dell’Italia su questo tema rispetto agli altri Paesi. Laddove, nel 2023, la media dell’UE27 si attestava al 55,5%, l’Italia si posizionava al ventiduesimo posto con il 45,8%, ben al di sotto della media continentale. Il divario è particolarmente alto rispetto se si considera che la Spagna arriva al 66% e la Francia al 59%, mentre appare più contenuto nel rapporto con la Germania (52%)
Differenze territoriali e variazione nel tempo
Guardando all’interno dell’Italia, il rapporto rileva una forte disomogeneità tra le aree del Centro-Nord e quelle del Mezzogiorno. Le persone in possesso di competenze digitali di base rappresentano il 50% al Centro-Nord, contro il 36,1% al Sud. Per quanto concerne l’evoluzione temporale, tra il 2021 e il 2023 l’incremento della media UE27 è stato pari all’1,6%, a fronte di un’Italia che registra una crescita impercettibile (+0,1%) ed una Francia che subisce una regressione (-2,3%). Positivi, invece, i risultati di Spagna e Germania, che crescono rispettivamente del 2% e del 3,3%.
Influenza di età e istruzione
Il livello di competenza digitale è influenzato in modo significativo da età e titolo di studio. Nel 2023, in Italia, la differenza tra i giovani di 16-24 anni (59,1%) e la fascia 45-54 anni (48,7%) si attesta attorno ai 10 punti percentuali ed è emerso che tale divario aumenti con l’età. Tuttavia, tra chi ha un’istruzione elevata, le differenze anagrafiche tendono ad annullarsi. L’indagine affronta l’argomento anche dal punto di vista del genere, con gli uomini che presentano un livello di competenza superiore alle donne, anche se non di molto (+3,1 punti percentuali): lo svantaggio femminile, però, è stato osservato principalmente tra le donne con più di 45 anni.