Smartphone in classe, abolito in Australia per contrastare cyberbullismo. Il decalogo italiano

Telefonini vietati alle scuole elementari in Australia, i prossimo anno scolastico, come annunciato dalla premier Gladys Berejiklian.
Perché il divieto
Il divieto, come riferisce Il Tirreno – Toscana, è stato introdotto in seguito agli esiti di una ricerca, che ha mostrato come una sempre maggiore diffusione nel bullismo online, nella condivisione di immagini esplicite e nella mancanza di concentrazione in classe, dovuta ai dispositivi mobili.
La ricerca si è fondata su più di 14mila risposte di genitori, insegnanti, presidi e accademici.
La misura, ha affermato ancora la Premier, vuol essere un messaggio mandato alla popolazione, affinché nessuno sia oggetto di bullismo e cyberbullismo.
Ulteriori motivi
Il divieto, oltre a contrastare i succitati fenomeni, si pone la finalità di superare una distrazione che nell’opinione degli esperti causa nei più giovani ansia, stress e anche depressione, oltre a introdurre rischi di comportamenti predatori, come riferito dal Ministro dell’Educazione Rob Stokes.
Divieto facoltativo alle scuole medie
Il divieto, obbligatorio alle scuole elementari, è facoltativo alle scuole medie, molte delle quali hanno già applicato apposite restrizioni in materia.
Ruolo dei genitori
Murie Mulheron, presidente del sindacato insegnanti del New South Wales, ha evidenziato che la scuola da sola non può superare il problema. E’ necessario anche il supporto delle famiglie: “È necessario che anche i genitori assumano le proprie responsabilità verso i figli. Lo sanno dov’è il loro telefonino durante la notte? Lo sanno se il figlio o la figlia mandano text alle 3 di notte, o quali siti web visitano?”
Situazione in Italia
Il Ministro Bussetti si è espresso favorevolmente all’uso degli smartphone in classe, purché utilizzati a scopi didattici.
Prima di Bussetti, la Fedeli aveva diramato un apposito decalogo: