Smartphone e tablet, i genitori sottovalutano i rischi per i più piccoli. L’allarme della pediatra: “I bimbi imparano prima il cellulare che a camminare”
Uno studio della Società Italiana di Pediatria ha lanciato un allarme preoccupante: in Italia, il 72% delle famiglie espone i propri figli agli schermi di smartphone e tablet già durante l’allattamento e i pasti, con un utilizzo in completa autonomia che raggiunge il 26% nella fascia 0-2 anni.
Questi dati evidenziano una tendenza sempre più diffusa, quella di una generazione di “nativi digitali” che impara a interagire con i dispositivi elettronici prima ancora di sviluppare competenze fondamentali come camminare e parlare.
I rischi per la salute psicofisica
Se da un lato le tecnologie digitali offrono numerose opportunità, dall’altro un utilizzo precoce e incontrollato comporta gravi rischi per la salute psicofisica dei bambini. Come sottolinea la pediatra Maria Teresa Tosi, “un uso smodato dei device inibisce la relazione e lo scambio con ricadute, a volte anche gravi, sul ritmo del sonno, oltre a irritabilità ed eccitabilità eccessiva”. Tra i pericoli, si annoverano anche possibili aggravamenti di patologie come l’epilessia, il distacco dalla realtà e problemi di alimentazione.
Danni fisici e cognitivi
Paola Babini, psicologa della Fondazione Marri-Sant’Umiltà, paragona l’utilizzo di smartphone e tablet senza controllo a “guidare una macchina senza patente”. I bambini, infatti, non possiedono gli strumenti cognitivi per autoregolarsi e un’esposizione eccessiva agli schermi può causare problemi di comportamento, isolamento, scarso autocontrollo, difficoltà di apprendimento e dipendenza. A questi si aggiungono i danni fisici, con il rischio di problemi alla vista e all’udito.
Videogiochi e pericoli online
Anche i videogiochi, spesso considerati innocui, nascondono insidie, soprattutto per la possibilità di interazioni online con sconosciuti. “In giochi apparentemente innocui si inseriscono spesso adulti”, avverte Babini, sottolineando l’importanza di un attento controllo da parte dei genitori.
Adolescenti e dipendenza digitale
I rischi non diminuiscono con l’avanzare dell’età. Nella fascia preadolescenziale, la diffusione degli smartphone è pressoché totale, ma a 12-13 anni i ragazzi non sono ancora in grado di gestire autonomamente il tempo trascorso online. Questo può portare a ripercussioni sull’apprendimento, con sonnolenza, disattenzione e ridotta memoria di lavoro.
Educazione digitale: Una necessità
Di fronte a questo scenario, emerge la necessità di un’educazione digitale che coinvolga genitori e figli. Serve innanzitutto stabilire regole chiare e verificare che vengano rispettate, offrendo ai bambini un modello di adulto consapevole e non dipendente dai dispositivi. È fondamentale, inoltre, promuovere un uso corretto e positivo della rete, accedendo ai numerosi spazi di apprendimento e creatività che offre. In questo senso, la formazione specifica per i genitori diventa cruciale, per aiutarli a guidare i propri figli nel mondo digitale in modo sicuro e responsabile