Smartphone e infanzia, l’Autorità garante lancia l’allarme: “I genitori sono il primo presidio contro l’iperconnessione”

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L”uso eccessivo degli smartphone da parte dei genitori può danneggiare seriamente lo sviluppo dei bambini. Questo l’appello alla responsabilità delle famiglie lanciato dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Marina Terragni.

I dati di una recente ricerca condotta dalle università di Pavia e Bicocca e dall’Irccs Mondino dimostrano che la mancanza di attenzione relazionale, a causa della dipendenza dallo schermo, può scatenare nel neonato una risposta fisiologica simile allo stress fisico o mentale.

Lo studio

La ricerca ha coinvolto 38 madri con i loro bambini di 3-5 mesi, utilizzando una versione modificata del Still-Face Paradigm (SFP), ossia una procedura che studia la reazione dei neonati a una interruzione improvvisa e temporanea dell’interazione affettiva con la madre. Sono stati analizzati:

  • comportamenti madre-bambino durante episodi di distrazione digitale (uso dello smartphone) e non digitale (compilazione di un modulo cartaceo);

  • cambiamenti nella temperatura facciale (tramite uno strumento chiamato Imaging Termico a Infrarossi), per rilevare attivazioni dello stress.

I risultati: più stress con il digitale

Lo studio ha mostrato che:

  • durante la distrazione, i bambini manifestano un aumento di comportamenti di disagio, sia in presenza di distrazioni digitali che cartacee;

  • solo durante l’interazione digitale (uso dello smartphone), si è registrato un abbassamento significativo della temperatura sulla fronte dei neonati, indicativo di attivazione del sistema nervoso simpatico e quindi di una risposta di stress;

  • le madri abitualmente più dipendenti dallo smartphone tendevano ad avere bambini più reattivi e a manifestare comportamenti meno responsivi.

Comunicazione non verbale compromessa: i primi segnali

Secondo Terragni, la relazione visiva e non verbale tra genitore e bambino – fatta di sguardi, sorrisi e mimica – è decisiva per l’evoluzione della personalità e dello sviluppo linguistico. L’abitudine, sempre più diffusa, di non distogliere lo sguardo dallo schermo anche spingendo il passeggino, compromette l’“aggancio oculare”, veicolo fondamentale per il linguaggio e per il senso di sicurezza del bambino.

Il ruolo della scuola e la responsabilità insostituibile della famiglia

Pur riconoscendo il valore di iniziative scolastiche come tempi “sconnessi” in classe e limiti di età per l’accesso ai social network, l’Autorità evidenzia che il vero imprinting educativo avviene in famiglia. Secondo Terragni, le famiglie non possono delegare completamente alla scuola o alle norme esterne il compito di educare all’uso consapevole del digitale.

“Il miglior presidio contro i danni di una ‘infanzia basata sul telefono’ è una famiglia non basata sul telefono, ha concluso la Garante, citando Jonathan Haidt e il suo bestseller La generazione ansiosa.

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