Smartphone a scuola, Salvini approva la linea Valditara: “Si può stare lontano dal cellulare per sei ore senza contattare mamma e papà”

Il tema dell’utilizzo dei cellulari in classe si ripresenta con prepotenza, portato all’attenzione pubblica durante la recente presentazione del libro “La scuola dei talenti” del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, evento che ha visto la partecipazione anche del Ministro delle Infrastrutture (e leader della Lega) Matteo Salvini.
La questione, dibattuta a Roma, tocca un nervo scoperto dell’educazione contemporanea, interrogandosi sul bilanciamento tra tecnologia e tradizione didattica.
Matteo Salvini pone l’accento su una proposta decisiva: vietare l’accesso dei dispositivi mobili nelle aule scolastiche. La sua posizione rimanda a un modello educativo tradizionalista, dove l’apprendimento e la comunicazione non necessitano dell’immediata presenza tecnologica: “Si deve impedire ai ragazzi di entrare con il telefono cellulare in classe. Consegnato all’ingresso e recuperato all’uscita”, sottolinea Salvini, evocando un’epoca scolastica priva di interruzioni digitali, dove le rassicurazioni familiari avevano ritmi più dilatati.
Anche Giuseppe Valditara, condivide una visione restrittiva sull’uso dei dispositivi mobili a fini didattici. Riferendosi a una circolare ministeriale del dicembre 2022, ribadisce il divieto di utilizzo dei cellulari nelle classi, escludendo esplicitamente scopi educativi. La sua prospettiva invoca una riscoperta delle metodologie didattiche tradizionali, quali la scrittura manuale e la lettura, criticando l’idea che i bambini delle scuole dell’infanzia e primarie possano trarre beneficio didattico dall’uso di tali dispositivi.