Smart working nella PA, Zangrillo: “Strumento utile a rendere pubblico impiego più attrattivo e a conciliare vita lavorativa e privata”
Il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, si dice favorevole allo smart working, definendolo uno strumento utile a rendere la PA più attrattiva e a conciliare vita lavorativa e privata.
In un’intervista a “Giù la maschera” su Radio 1 Rai, Zangrillo ha sottolineato l’importanza di attrezzarsi adeguatamente per far sì che lo smart working diventi un vero e proprio strumento per ottenere performance lavorative in linea con quelle di altre organizzazioni.
Rendere la PA più attrattiva
Per Zangrillo, rendere la PA più attrattiva significa premiare i dipendenti per il loro valore e le loro capacità. “Penso che sia necessario fare in modo che le nostre persone vengano premiate per quello che esprimono”, ha detto il Ministro. “Spesso si parla di una PA non competitiva dal punto di vista retributivo, ma in realtà le retribuzioni di ingresso sono assolutamente competitive sul mercato e sono più alte di quelle degli studi professionali. Dobbiamo garantire dei trend e dei percorsi di crescita che riconoscano il valore delle persone.”
Merito e smart working
In questo contesto, il Ministro Zangrillo sta portando avanti una “battaglia per introdurre il concetto del merito nella pubblica amministrazione”. In quest’ottica, lo smart working può giocare un ruolo importante, a patto che sia gestito correttamente. “Lo smart ci aiuta a essere attrattivi”, ha affermato Zangrillo. “Ma va gestito in maniera corretta. Dobbiamo fare in modo che sia uno strumento utile a ottenere delle performance sul lavoro in linea con quelle delle altre organizzazioni.”
Un’occasione per i giovani
Lo smart working può quindi essere un’occasione per rendere la PA più attrattiva verso i giovani, una fascia di popolazione che spesso fatica a trovare lavoro nel settore pubblico. “Lo smart working può aiutare, ma non basta”, ha detto Zangrillo. “Dobbiamo anche cambiare la mentalità e il modo di lavorare nella PA. Dobbiamo essere più flessibili e più aperti alle nuove tecnologie.”