Sistema di valutazione dirigenti scolastici, parere negativo del CSPI: dubbi sull’applicazione già da quest’anno, chiarire responsabilità e rivedere alcuni indicatori

Parere negativo (se non verranno accolte le osservazioni) da parte del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione sul nuovo sistema di valutazione dei dirigenti scolastici, evidenziando aspetti positivi e criticità.
Apprezzamento è stato espresso per la semplificazione delle procedure, l’attenzione alle peculiarità territoriali e la possibilità di contraddittorio, ma si sottolinea la necessità di chiarire le responsabilità di ciascun soggetto coinvolto e di rivedere alcuni indicatori, in particolare quelli relativi ai comportamenti professionali e organizzativi. “Il sistema – si legge nel testo – deve essere coerente con l’autonomia scolastica e con il Sistema nazionale di valutazione, ma anche garantire la crescita professionale dei dirigenti”.
Criticità e proposte di miglioramento
Il CSPI solleva dubbi sull’applicazione del sistema già dal corrente anno scolastico, considerando che i dirigenti non sono ancora stati informati sugli obiettivi e le procedure. Si chiede inoltre di ridurre il peso assegnato alla valutazione dei comportamenti professionali da parte del Direttore dell’USR, difficilmente apprezzabili senza una conoscenza diretta del contesto. “Riteniamo che la valutazione debba recuperare una dimensione di terzietà e di collegialità, prevedendo una fase preliminare di consultazione con le Organizzazioni sindacali e le Associazioni professionali”.
Formazione e monitoraggio: punti chiave per il futuro
Il CSPI, nel parere fornito, sottolinea l’importanza della formazione per lo sviluppo di una cultura della valutazione e chiede che sia previsto un percorso di sviluppo professionale per i dirigenti. Fondamentale anche il monitoraggio del sistema, con la raccolta di dati che consentano di verificare l’effettiva corrispondenza tra punteggi e giudizi. “Il monitoraggio dovrà fornire dati concreti per una revisione del sistema, in modo da renderlo uno strumento efficace per il miglioramento del servizio scolastico”.
La proposta del Ministero
Come riferito nei mesi scorsi, il Ministero dell’Istruzione aveva proposto un nuovo sistema di valutazione per i Dirigenti Scolastici, basato su quattro ambiti chiave: gestione, risorse umane, miglioramento scolastico e relazioni esterne. Gli obiettivi, generali e specifici, saranno definiti dai Capi Dipartimento e assegnati ai DS dai Direttori degli USR, con un margine di adattamento del 20%. La misurazione avverrà tramite indicatori e target presenti nel sistema informativo ministeriale. Il punteggio massimo sarà di 100, di cui 80 per gli obiettivi misurabili e 20 per l’apprezzamento professionale del Direttore USR.
Quattro fasce di valutazione e procedura di contraddittorio
Il sistema prevede quattro fasce di valutazione: ottimo (80-100 punti), buono (55-79), sufficiente (31-54) e insufficiente (fino a 30). In caso di disaccordo, il DS potrà avviare una procedura di contraddittorio. Se la controversia persiste, interverrà un Organismo di garanzia, composto da un Capo Dipartimento e due Direttori Generali, con un Nucleo tecnico di supporto. Il parere dell’organismo sarà obbligatorio, ma non vincolante. La valutazione, con la relativa retribuzione di risultato, sarà completata entro dicembre dell’anno scolastico successivo.
Tempistiche e progressiva attuazione
Il nuovo sistema sarà pienamente operativo dal 2025/2026, ma partirà in via sperimentale già nel 2024/2025 con un numero limitato di obiettivi. Entro luglio 2025 saranno definiti gli obiettivi per l’anno successivo, entro agosto l’assegnazione ai DS e entro dicembre la valutazione finale. L’obiettivo del Ministero è quello di implementare e mettere a regime il sistema gradualmente, monitorandone l’efficacia e apportando eventuali correttivi.