Un sistema americano per combattere dispersione, violenza e aggressività tra gli studenti sta prendendo piede: la meditazione
GB – Un numero sempre crescente di scuole in America sta cercando di risolvere il problema della violenza, della droga e dell’abbandono scolastico con la meditazione.
Sembra che il metodo funzioni: dove gli studenti si concedono gli “intervalli della quiete”, i voti migliorano, le assenze diminuiscono, le sospensioni per motivi disciplinari calano tantissimo; nelle scuole dove si medita, sia gli studenti che gli insegnanti stanno meglio.
GB – Un numero sempre crescente di scuole in America sta cercando di risolvere il problema della violenza, della droga e dell’abbandono scolastico con la meditazione.
Sembra che il metodo funzioni: dove gli studenti si concedono gli “intervalli della quiete”, i voti migliorano, le assenze diminuiscono, le sospensioni per motivi disciplinari calano tantissimo; nelle scuole dove si medita, sia gli studenti che gli insegnanti stanno meglio.
Non dobbiamo pensare però ad una pratica filosofica o religiosa: si tratta invece di una tecnica fisica per raggiungere la quiete e ricavarne un riposo profondo e ritemprante.
Assertore di questa pratica è David Lynch, che con la sua fondazione ha portato la meditazione in diverse scuole spiegando come ottenerla: agli studenti viene chiesto di sedersi comodamente, chiudere gli occhi e scendere in uno stato di abbandono e silenzio.
Nell’arco di un solo anno, sono quasi scomparsi i problemi disciplinari, i voti dei ragazzi sono migliorati, le assenze sono diminuite del 98 per cento.
Gli scienziati hanno studiato il fenomeno e varie ricerche universitarie hanno dimostrato che i risultati ci sono davvero.
Tra queste, i ricercatori dell’università del Michigan hanno confermato che nelle scuole che adottano la meditazione si possono constatare evidenti miglioramenti: “Gli studenti diventano più bravi nel comunicare. Sono più allegri e più calmi. I casi di rabbia diminuiscono fortemente – spiega la psicologa Rita Benn, direttrice del Dipartimento di Medicina Integrativa, che ha condotto la ricerca -. Inoltre vanno meglio e hanno voti migliori”.
E’ chiaro però che la meditazione non risolve tutto, ma i risultati sono incoraggianti e questo spiega la volontà di provveditori e presidi di volerla estendere soprattutto nelle scuole a rischio.