SISA di nuovo in piazza, già da domani

Di Lalla
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Sindacato Sisa – Il SISA ha partecipato con entusiasmo, con passione civile e sociale, alla lunga stagione di mobilitazione da noi aperta con lo sciopero del 27 settembre, proseguita fino al 14 dicembre ’10 e certo non terminata.

Sindacato Sisa – Il SISA ha partecipato con entusiasmo, con passione civile e sociale, alla lunga stagione di mobilitazione da noi aperta con lo sciopero del 27 settembre, proseguita fino al 14 dicembre ’10 e certo non terminata.

In questi ultimi giorni il contributo pacifico e determinato del SISA (www.sisascuola.it), a partire dalle manifestazioni del 25 e 30 novembre e a quelle del 14 dicembre ’10, è stato forte, visibile e riconosciuto, come il sostegno a tutti gli studenti e le studentessa impegnati in azioni di autogestione ed occupazione, volte a rivendicare la centralità dei saperi, la relazione educativa, a esprimere nei modi del dialogo una rabbia civile e sociale che, continuando a non ricevere risposte, si sta trasformando giorno dopo giorno, fuori dalle scuole e dalle università, in un furore disperato che meriterebbe risposte e non manganelli, fatta salva la evidente condanna dell’azione dei distruttori professionisti.

Anche se purtroppo il SISA constata come, nell’ultimo mese, la violenza della repressione si sia abbattuta nelle manifestazioni quasi sempre sui pacifici e non sui provocatori. I giovani vogliono il futuro e lo vogliono costruire insieme a tutti, ma non vi è niente di più pericoloso che persistere nel negarglielo.

Le nostre ragioni, quelle del primato della cultura sul mercimonio totalizzante che genera solo disoccupazione, povertà e disperazione, sono tutte vive e valide.
I giovani, non il governo, meritano fiducia. Tra loro le donne e le ragazze, lavoratrici e studentesse, rappresentano la maggioranza assoluta di coloro che ogni giorno varcano i portoni delle nostre scuole.
La permanenza di questo governo e quindi anche, purtroppo, del ministro Gelmini Patelli, ci obbligano a continuare la battaglia democratica per le dimissioni del governo e del suo responsabile dell’istruzione.

Il SISA proclama quindi lo stato di agitazione con l’intenzione di indire una giornata di sciopero generale della scuola per una data che concorderemo con i gruppi locali del sindacato formati da lavoratori della scuola e studenti, con i comitati e i gruppi che, sempre più frequentemente, fanno riferimento alla nostra organizzazione.
Il precariato della scuola, a partire dai non abilitati, sta vivendo la stagione più nera con una riduzione violenta delle opportunità di lavoro.

Il mondo dell’università e i suoi lavoratori sono ostaggio del voto al senato, che avverrà in questi giorni, di una legge che sovverte ogni criterio di logica promozione delle migliori intelligenze del paese. Il SISA sarà nelle piazze per manifestare nei giorni del voto al senato la propria totale contrarietà a questa legge, che tuttavia non fa venir meno la necessità di una riforma dell’università che abbia come obiettivo l’affermazione delle migliori energie e intelligenze del paese e non la loro mortificazione.

In piazza quindi, per la scuola e l’università, come sempre, già da domani.

Davide Rossi
Segretario generale SISA

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