Silvia Avallone: “Le vacanze estive sono troppo lunghe e danneggiano le donne lavoratrici. Con le giuste risorse io terrei le scuole aperte tutto l’anno”

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“La scuola è un cuore prezioso, un luogo di fioritura personale e di riscatto sociale, dovrebbe essere aperta il più a lungo possibile”.

È quanto afferma la scrittrice Silvia Avallone in un’intervista al Corriere della Sera, dichiarando il suo appoggio alla petizione per la rimodulazione del calendario scolastico in Emilia-Romagna.

Avallone, madre di due bambine, sottolinea come la lunga pausa estiva rappresenti un ostacolo per molte famiglie, costrette a destreggiarsi tra lavoro, centri estivi e ristrettezze economiche. “Molti non hanno la possibilità di portare i figli in vacanza – spiega la scrittrice -. C’è chi non ha lunghi periodi di ferie perché lavora e c’è chi non ha le disponibilità economiche per pagare i centri estivi”.

Per questo, secondo Avallone, la scuola dovrebbe rimanere aperta anche d’estate, offrendo attività stimolanti e inclusive: “Apriamo, con attività diverse rispetto a quelle curriculari, per far sì che i bambini continuino a incontrarsi e a fare attività che li appassionano. È anche una questione di giustizia sociale”. Un appello che si estende anche agli adolescenti, spesso lasciati soli ad affrontare le sfide della crescita: “Bisogna prendere per mano i bambini e gli adolescenti e farli stare insieme per confrontarsi e fare esperienze insieme, evitando che si isolino. E questo va fatto nei luoghi della nostra città”.

“14 settimane di vacanza sono troppe. Pausa lunga tra i due quadrimestri e meno in estate”, parte la petizione

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