In questo momento di sospensione dell’attività didattica, ci si chiede di aiutarli e non di sostituire per sempre la lezione frontale nè di cancellare il rapporto umano con i nostri alunni.
Ci si chiede di fare in modo che gli alunni continuino ad avere quel rapporto didattico anche a distanza che li faccia sentire seguiti, riescano a mantenere vivo e con costanza la voglia di apprendere. Mettiamoli nelle condizioni migliori di apprendere anche se dovessimo fare dei sacrifici per far arrivare a loro i compiti e le lezioni.
Potrebbe essere un atto d’amore verso i nostri studenti ma ricordo che comunque è un nostro dovere.
Lamentarsi per i diritti cancellati ha senso ma farlo in questo momento lo ritengo gravissimo. Non voglio sostituirmi al Ministro Lucia Azzolina, sulle decisioni da prendere in questo momento difficile, ma ripeto ci sono diversi modi per fare didattica soprattutto in situazioni complesse.
Trovare modi e sistemi alternativi è una della parte più bella del nostro lavoro: la libertà d’insegnamento. Lamentarsi a prescindere fa aumentare l’esercito di chi getta fango sulla scuola pubblica laica statale. Teniamoci stretta la libertà di insegnamento e usiamo tutti gli strumenti per insegnare, dimostriamo ancora una volta che siamo dei veri professionisti.
Non siete d’accordo? Avete paura dell’ennesimo complotto che vuole cancellare l’insegnante? Beh evitiamo di dargli una mano… difendiamo la nostra didattica e usiamo i migliori strumenti per formare i nostri alunni e metterli nelle migliori condizioni di vivere senza condizionamenti e senza restrizioni.
Non siamo docenti “integralisti” ma insegnanti cittadini del mondo che usano la tecnologia che è parte del terzo millennio. Buona giornata a tutti.