Si può introdurre la settimana corta in corso d’anno? Ecco cosa hanno detto i giudici

Un genitore ha impugnato la delibera del Consiglio di Istituto per la violazione della L. n. 107/2015, sostenendo che la scuola non potesse modificare in corso d’anno il proprio P.T.O.F., pena la violazione dell’affidamento dei genitori rispetto all’offerta formativa precedentemente proposta.
Il fatto
Dall’inizio dell’anno scolastico, in coerenza con il Piano triennale dell’offerta formativa (P.T.O.F.) dell’Istituto, l’alunna ha svolto l’attività scolastica su sei giorni a settimana. Successivamente, con un verbale, il Consiglio di Istituto, su proposta del Dirigente scolastico, ha espresso parere favorevole alla possibilità di ridurre sperimentalmente, nei mesi di novembre e dicembre 2024, l’attività scolastica su cinque giorni a settimana (settimana corta), previa consultazione delle famiglie e del personale.
La normativa
Il TAR per la Puglia, nella sentenza N. 00143/2025, ha stabilito che:
- L’art. 1, comma 12, della L. n. 107/2015 prevede che “Le istituzioni scolastiche predispongono entro il mese di ottobre dell’anno scolastico precedente al triennio di riferimento il piano triennale dell’offerta formativa”, che “può essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre”;
- La norma impone un limite temporale per la rimodulazione del P.T.O.F., facendo riferimento esplicito al mese di ottobre “dell’anno scolastico precedente al triennio di riferimento”.
Sulla settimana corta
Il Consiglio di Stato, nella seduta del 17 gennaio 2024 (parere del 21 febbraio 2024), ha affermato che le modifiche al P.T.O.F. devono essere effettuate in tempi tali da permettere a studenti e famiglie di scegliere consapevolmente l’istituto scolastico dove iscriversi per l’anno successivo.
Ha inoltre precisato che:
- Sebbene la norma indichi il termine di ottobre, la sua violazione non comporta automaticamente l’illegittimità della modifica, purché consenta comunque la scelta informata;
- Nel caso specifico, la modifica della settimana corta era stata introdotta prima della scadenza per le iscrizioni all’anno scolastico 2023/2024, garantendo il preavviso necessario per una scelta consapevole.
Illegittimità della settimana corta senza giusto preavviso
Il TAR ha osservato che, pur riconoscendo la facoltà dell’Amministrazione scolastica di modificare il proprio P.T.O.F., è essenziale che tale rimodulazione avvenga con un preavviso adeguato.
Nel caso in esame, l’introduzione della settimana corta ha comportato una modifica radicale del P.T.O.F. non dall’anno successivo (2025/2026), ma già nell’anno scolastico in corso, violando così il principio di trasparenza e di tutela della scelta consapevole delle famiglie.