Si laurea a 20 anni: è il più giovane laureato d’Italia: “Ho iniziato le scuole elementari a 5 anni. A 16 mi sono iscritto all’università”

A 20 anni è il laureato più giovane d’Italia: Nicola Vernola, ha infatti concluso il suo percorso universitario in Giurisprudenza e racconta a La Repubblica e Il Corriere della Sera la sua storia fatta di tappe scolastiche bruciate.
Proprio ieri il giovane ha discusso la propria tesi in giurisprudenza nel profilo di diritto tributario. L’argomento? “La neutralità dell’Iva e le sue concrete applicazioni”, spiega Nicola in un video pubblicato dall’Università Luiss sui social.
“Quest’esperienza – racconta Nicola – è stata molto formativa, in primis per la possibilità che ho avuto di perseguire le mie passioni fino in fondo e di conoscere persone che le condividono, che mi hanno spronato a dare il 100% di me stesso”.
“In realtà non ho bruciato le tappe – precisa Nicola – ma gradualmente mi sono portato avanti. Ho frequentato la prima elementare a 5 anni, e a sedici e mezzo mi sono già iscritto all’università, dopo essermi diplomato alla prima sezione internazionale quadriennale del Flacco di Bari”.
E ancora: “Molti hanno fatto il mio stesso percorso, e nessuno si meraviglia più della mia età. A me non sembra di essere troppo giovane, ho fatto tutto quello che volevo con calma e con i miei tempi. E poi studiare qui è stato il valore aggiunto: non studiavo quasi mai a casa, perché temevo di distrarmi, ma sempre fuori, spesso in ateneo, che era aperto 24 ore su 24, con gli amici, per confrontarmi, e fare pause di belle chiacchiere. La socializzazione è stata sicuramente la molla che mi ha spinto ad andare avanti senza tentennamenti, non mi sono mai sentito solo o abbandonato“.
“Mia mamma mi voleva medico”, aggiunge Nicola, che racconta di tenere una copia della Costituzione sul comodino: “In casa non si parlava granché di lavoro, la passione per la Costituzione mi è venuta da solo, e infatti ce l’ho sempre sul comodino. Sogno di avere uno studio importante qui a Roma, dopo magari aver fatto un master e aver approfondito ancora il diritto tributario. E non mi dispiacerebbe anche proseguire la carriera universitaria, magari con un dottorato”.