Si è ormai presa l’abitudine di pulire le cattedre con lo straccetto. Lettera

Inviata da Michele Pascali – Biasimo i colleghi di buona volontà. Biasimo chi si adatta a fare ciò che non gli spetta, che non è sancito dal contratto e di cui non è competente. Biasimo chi si adatta a portarsi gli strumenti di lavoro da casa.
Biasimo chi crede di contribuire così in modo essenziale e indispensabile alla scuola, quando invece solo abbandonando la servitù volontaria si può indurre il datore di lavoro ad una organizzazione corretta, con i mezzi e il personale adeguato, così come si fa nell’industria e nei servizi.
In nessuna organizzazione per la fornitura di servizi verrebbe in mente di incaricare saltuariamente il personale della produzione di programmare la schedulazione del lavoro, di svolgere il lavoro burocratico dell’amministrazione, di fare dei turni di sorveglianza degli impianti, di svolgere attività di supporto psicologico al posto dell’ufficio del personale, di portarsi in ufficio il proprio computer per emettere le fatture. A scuola invece capita, sembra di essere in un grande campo scout dove ognuno contribuisce con buona volontà provando a fare un po’ tutto, senza essere qualificato per nessuna di tante attività del tutto accessorie alla propria professione e con risultati necessariamente amatoriali e mediocri, se non peggio.
Dalla storia dell’arte si passa all’orario, dall’ingegneria ai verbali, dalle lettere all’assistenza sociale, dalla religione alla sorveglianza.
Si pretende inoltre che il personale porti da casa gli strumenti di lavoro, i computer, si pretende che lavori online senza rete adeguata, senza locali attrezzati per attività informatica, che si cerchi un’aula libera. Si pretende persino, cioè, che attrezzi la scuola per lavorare quando è del tutto inutile perché, grazie alle gestione dissennata dell’epidemia, non ci sono nemmeno più gli studenti ed è una presa in giro portare a scuola ciò che permetterebbe di lavorare da casa.
Si è ormai presa l’abitudine di pulire le cattedre con lo straccetto. Un giorno qualcuno, in un generoso impeto di buona volontà, laverà un pavimento. Il successivo Collegio Docenti voterà la ramazza per tutti.