Settimana corta a scuola, arriva la delibera per alcune classi. Ma resta il nodo dell’organizzazione del trasporto scolastico

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L’istituto comprensivo ’Battelli’ di Novafeltria, nel riminese, propone la settimana corta a partire dal nuovo anno scolastico. Tuttavia, l’idea non sembra raccogliere l’entusiasmo di tutti i genitori.

In verità, si legge su Il Resto del Carlino, in precedenza c’erano stati alcuni sondaggi tra genitori, e poi il confronto con gli amministratori dei comuni coinvolti: Novafeltria, Maiolo, San Leo, Talamello.

I sindaci, in quel caso, avevano risposto in maniera unitaria denunciando l’impossibilità di adeguare il servizio di trasporto scolastico ai nuovi orari di uscita, distanziati di mezz’ora tra elementari e medie.

Nei giorni scorsi il consiglio d’istituto ha discusso della proposta, che prevede l’uscita alle 13.30 (e alle 16.30 un giorno a settimana), facendo storcere il naso a diverse famiglie.

La delibera (non ancora pubblicata) del 27 giugno, è stata assunta senza prima accertare le condizioni di sostenibilità per il servizio di trasporto“.

La dirigente ha spiegato che la settimana corta è stata deliberata solo per alcune classi e non per altre.

Sono preoccupato – ammette il sindaco della cittadina – Classi che escono con orari diversi mettono in crisi il trasporto scolastico, si rischia di lasciare a terra bambini e ragazzi. Nel caso di settimana corta, i ragazzi delle superiori dovrebbero aspettare oltre 30 minuti a Novafeltria prima di rientrare, e quelli delle medie resterebbero a piedi perché l’unico bus pubblico passa alle 13.15“. Per fare la settimana corta “si deve organizzare il trasporto e con questi tempi risicati è impossibile“.

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