Servizio svolto nella scuola paritaria prima di essere immessi in ruolo nella pubblica va valutato per intero. Anief: è discriminante

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Il servizio svolto nelle scuole paritarie equivale per legge a quello effettuato negli istituti statali semplicemente perché l’ambito di Istruzione rimane sempre quello pubblico: ciò significa che decine di migliaia di docenti immessi in ruolo nella scuola pubblica e che in passato hanno insegnato negli istituti paritari hanno pieno diritto a vedersi riconosciuto per intero i periodi di lavoro svolti negli istituti paritari.

Lo Stato non la pensa così e allora Anief ha portato la questione, palesemente discriminante, in tribunale, fino alla Corte di Giustizia europea, il cui giudizio prelude a scenari che si prospettano davvero interessanti.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che il ricorso alla Corte UE “è stato sollecitato di recente dal tribunale di Padova, che ha rimesso in discussione la questione del mancato riconoscimento del servizio svolto nella scuola paritaria. Il problema è vasto, riguarda almeno 300mila docenti, ed emerge immediatamente dopo l’immissione in ruolo, quando si realizza la ricostruzione di carriera. Per noi la situazione è chiara. Anche perché già il Testo Unico della Scuola, nel 1994, prevedeva tale riconoscimento, ma con il passare del tempo il riconoscimento è stato negato. Noi abbiamo avuto il merito di rimettere tutto in discussione. Chi non si vuole rassegnare all’ingiustizia del mancato riconoscimento del servizio svolto nelle paritarie, con influenze negative sullo stipendio, ha la possibilità di inviare una diffida per evitare i termini di prescrizione di legge”.

I docenti interessati possono ancora presentare ricorso, Anief ha realizzato una apposita pagina dedicata alla richiesta della considerazione in toto dei periodi svolti nelle scuole paritarie.

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