Sentenze per recuperare Rpd, scatti, ferie e Carta del docente: solo nel 2023 più di mille cause vinte da Anief con 5 milioni di euro di risarcimento. Negli ultimi 5 giorni altri 150.000 più interessi

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L’anno scolastico non è terminato, ma per il sindacato Anief è già tempo di bilanci. E sono tutti in attivo. Perché dall’inizio del 2023 sono oltre mille le cause vinte nei Tribunali, con più di 5 milioni di euro di risarcimento complessivi fatti avere a migliaia di lavoratori, sempre assistiti dai legali del giovane sindacato.

Solo l’ultima settimana ha fatto sorridere 70 docenti e Ata, ai quali sono stati in tutto destinati quasi 150.000 euro. A partire da Modena e Palmi, dove il Tribunale ha dato ragione a due insegnanti precari che hanno presentato ricorso per la mancata presenza in busta paga della Retribuzione professionale docente  (circa 170 euro mensili): il giudice ha deciso di fare avere dei risarcimenti di tutto rispetto, pari a 4.037 e 5.629 euro.

Da segnalare, sempre negli ultimissimi giorni, oltre 5.300 euro assegnate ad un supplente dal Tribunale di Ivrea, al quale è stato in questo modo risanato il danno procurato durante il periodo di precariato. Ci sono anche i 3.910 euro recuperati a Biella, a seguito della mancata applicazione degli scatti nello stipendio di un supplente, il quale, una volta accertato quel diritto, si è visto pure rivalutare in un’unica soluzione la ricostruzione di carriera e lo stipendio attuale.

Tra le altre sentenze vinte dall’organizzazione rappresentativa, si registra il recupero dell’indennità sostitutiva per le ferie mai usufruite ma nemmeno mai pagate dall’amministrazione a maestri e insegnanti precari che hanno stipulato dei contratti a termine. Sempre a beneficio di diversi supplenti, l’Anief ha vinto decine di cause per il recupero totale della Carta del docente, che la Legge 107/2015 continua erroneamente ad assegnare solo agli insegnanti di ruolo, sempre grazie al ricorso gratuito presentato dagli avvocati dell’Anief (anche in modalità collettiva).

Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, sostiene che “alla luce delle tantissime cause vinte nelle aule di Tribunale, gli insegnanti e il personale Ata, precari e di ruolo, che si sono visti sottrarre diritti e soldi da leggi sbagliate e amministrazioni sorde, hanno sempre più motivi per contattare le sedi Anief territoriali e verificare con i consulenti del giovane sindacato se vi sono i presupposti per presentare ricorso, non soccombere a determinate ingiustizie e a recuperare somme spesso importanti e con sempre più zeri”.

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