Seduti sulle scale del Ministero, bendati, imbavagliati e incatenati. La protesta choc dell’Unione degli Studenti contro il governo Meloni

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Seduti sulle scale del Ministero, bendati, imbavagliati e incatenati. Così gli studenti dell’Unione degli Studenti hanno espresso la loro veemente opposizione alle politiche del Ministro Giuseppe Valditara, posizionando un grande cartello rosso con la scritta “15 Nov” a simboleggiare la data dello sciopero nazionale indetto.

La protesta, culminata con l’accensione di fumogeni rossi dopo la rimozione delle catene e dei bavagli, ha rappresentato un’azione di forte impatto visivo, destinata a catalizzare l’attenzione sull’iniziativa.

Secondo Lorenzo Martelli dell’Unione degli Studenti, la contestata riforma del voto 5 è solo la punta dell’iceberg: “È una delle riforme del ministro Valditara che ha fatto più rumore, ma in realtà è una riforma che è all’apice di politiche relative all’istruzione che vogliono andare a imprimere una svolta autoritaria, vogliono silenziare il dissenso all’interno delle stesse scuole anche andando a punire chi disobbedisce”.

Le catene e lo scotch utilizzato come bavaglio simboleggiano, invece, la repressione: “Si sta discutendo il ddl Sicurezza proposto dal governo Meloni che vuole andare a silenziare qualsiasi forma di protesta, pacifica e non. E quindi pensavamo fosse importante dare un segnale anche dal punto di vista degli studenti: non solo vogliamo opporci a un ddl di questo tipo, ma siamo pronti anche ad opporci tramite la mobilitazione e tramite qualsiasi forma di lotta che abbiamo a disposizione”.

Il 15 novembre, conclude Martelli, sarà uno sciopero nazionale, un’azione che coinvolgerà non solo gli studenti, ma anche realtà sociali e sindacali, a testimonianza di una più ampia opposizione al Governo Meloni.

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