Seconda prova maturità 2015, ancora il solito Latino
Gli studenti si aspettavano Tacito: la maggioranza lo aveva scelto al toto-tracce di Skuola.net alla vigilia della seconda prova di maturità.
Gli studenti si aspettavano Tacito: la maggioranza lo aveva scelto al toto-tracce di Skuola.net alla vigilia della seconda prova di maturità.
Nulla si muove per un liceo classico, che sembra rimanere ancorato al passato mentre gli altri indirizzi si rinnovano. Ma perché si scelgono sempre i soliti autori?
Roma, 18 giugno 2015 – I maturandi del liceo classico fanno i conti con una seconda prova 2015 su Tacito. Prevedibile: il 37% dei ragazzi che ha partecipato al toto – tracce di Skuola.net, la maggioranza, lo aveva dato per favorito. Nonostante il tentativo del Miur di proporre in questa maturità 2015 alcune novità tra gli autori d'esame (vedi Italo Calvino) si conferma la tendenza a non smuovere eccessivamente le acque. Men che meno per il più tradizionale tra i licei.
TACITO, ANCORA LUI – L’ autore è una vecchia conoscenza dell'esame. Nel 2005 ha messo in seria difficoltà gli studenti. Oggi potrebbe andare meglio, visto che il testo non sembra complicato e il Miur ha introdotto una piccola descrizione di contesto. Il motivo per il quale la scelta del ministero ricade sempre sugli stessi autori è chiaro: si concentra sul periodo classico della letteratura latina, quello che le grammatiche scolastiche insegnano. Un autore precedente usa un linguaggio ancora arcaico. Viceversa, uno scrittore più tardo tende a "involgarirsi". Considerando che al liceo classico lo studio della lingua antica è cristallizzato sulle regole di un determinato periodo storico (come incisa sulla pietra mentre, si sa, la lingua è mobile) gli studenti non avrebbero le competenze per tradurre un brano di diversa fattura.
AL CLASSICO NULLA SI MUOVE – Così i ragazzi del classico possono essere sicuri che, salvo qualche isolata sorpresa, la scelta ricadrà per lo più sempre su gli stessi 3/4 autori, salvo qualche eccezione. Questa sicurezza deriva anche dal fatto che non è mai uscito alla maturità (fin dal 1960!) un brano poetico. Niente Virgilio, men che meno Orazio, sono mai apparsi sui banchi dei maturandi. Del resto il compito in classe del liceo classico è da sempre la cosiddetta "versione": trattasi di brano di prosa, di una difficoltà di livello medio/alto quando ci si trova in quinto anno. Per questo, nonostante abbiano avuto l'inconsapevole fortuna di essere nati nel periodo giusto, difficilmente ci troveremo davanti un Fedro o un Tito Livio, troppo lineari.
POCA FANTASIA? – Non mancherebbero autori interessanti che, però, appaiono di rado alla maturità. Pensiamo ad esempio ad un Petronio o ad un Lucano. Il primo è stato proposto solo nel 1992 e, prima, nel 1969. Il secondo, non è mai uscito all'esame di maturità. Perché non parlare di Macrobio? La prima e unica volta in cui è stato proposto era il lontano 1994. Exploit da parte del ministero negli ultimi 15 anni ci sono stati, ma di rado. Ripensiamo a quel Vitruvio del 2000 con il suo trattato sull'architettura. Quintiliano nel 2013 ha rappresentato una ventata di aria fresca tra i soliti noti: non veniva riproposto dal 1981. Niente in confronto all'onnipresente Seneca. Dal 2000 è tornato ben 4 volte, ed è tra i più tradotti del vecchio esame insieme, per l’appunto, a Tacito e Cicerone. Poca fantasia?
TUTTO CAMBIA, MA NON AL CLASSICO – Come concludere se non ricordando che la seconda prova della maturità 2015 ha portato agli altri indirizzi una fitta serie di novità legate alle tracce, più in linea con i nuovi programmi. Alcune di esse si slacciano dalla solita concezione della prova d'esame "astratta" per provare nuove competenze di problem solving. Ma non al classico. Stessa prova, stessi autori, stesse materie, stessi programmi. Over and over again.