“Se si spara ad un animale si rischia il carcere. Se spari ad un docente vieni promosso con 9 in condotta. Che scuola é?”. L’affondo di Crepet

Paolo Crepet, il noto psichiatra e saggista, a ruota libera sul voto in condotta. Negli ultimi giorni è intervenuto sul tema con la schiettezza che lo contraddistingue.
Il 30 giugno, intervenuto a Uno Mattina Estate su Rai 1 è tornato a commentare: “Nella scuola non esiste più un senso di autorevolezza, non è più un luogo dove ci si forma e si studia, si prende un diploma che apre la vita. Adesso non è più così”.
Nello specifico, parlando della promozione con 9 in condotta (poi abbassato a 6 e 7) degli studenti che spararono pallini contro la docente a Roigo, riflette: “Se si spara ad un animale si incappa in una multa che arriva a 30mila euro col rischio di andare in carcere, se si spara ad una docente si prende nove in condotta. Che scuola è?”.
Crepet poi torna a riflettere sui genitori, che a suo modo di vedere oggi sarebbero “infantili, vogliono essere più giovani dei propri figli, è una gara a chi è più adolescente. Un ragazzino ha bisogno di un capitano, non di un ragazzetto che lo imita. Dall’altra parte poi si esige che i ragazzi abbiano delle responsabilità. A 16 anni si vogliono avere 40 anni, e viceversa. Possiamo fare in modo che i padri facciano i padri e le madri facciano le madri?”
E ancora: “Se una madre fa l’influencer, cosa può capire una ragazzina? Se il padre è uno youtuber, come si fa a capire chi è che comanda? L’educazione non è democratica, a 13 anni bisogna essere condotti, da una critica, ma anche da un sorriso”.
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