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Se non si accetta prolungamento della supplenza si riattiva la Naspi?

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Pensione Quota 100 e Naspi

La NAspi riprede ad essere erogata se alla scadenza di una supplenza non se ne accetta il prolungamento?

La Naspi non impedisce al disoccupato di poter lavorare. In alcuni casi, infatti, l’indennità si sospende o si riduce per la durata del contratto a termine. Ovviamente bisogna che il contratto che si sottoscrive abbia una durata di tempo pari o inferiore a 6 mesi, in caso contrario si perde lo stato di disoccupato e la Naspi decade. Ma cosa accade se il disoccupato non accetta il rinnovo di un contratto a termine? Scopriamolo rispondendo alla domanda di una nostra lettrice:

Pongo il seguente quesito: sto accettando una supplenza di un mese circa da GI. Al momento sono inoccupata e sto percependo la NASPI, dato che il mio precedente contratto con la scuola è scaduto a giugno.
Se tra un mese dovessero propormi il rinnovo della supplenza e io dovessi rifiutare, so che verrei depennata dalla GI di quell’istituto.
La domanda è: in caso di rifiuto di proroga della supplenza potrei comunque poi riprendere la NASPI (momentaneamente sospesa per il contratto da un mese)?

Naspi e non accettazione prolungamento contratto

A rispondere a questa domanda è direttamente la circolare INPS 94 del 15 maggio 2015, quella che descrive la Naspi ed il suo funzionamento.  Nella circolare in questione si legge che “Si precisa che la sospensione e la ripresa della prestazione avvengono d’ufficio e che a tal fine è ininfluente l’eventuale cessazione anticipata per dimissioni del lavoratore.”.

Non importa, quindi, se il lavoratore non accetta il prolungamento di un contratto o di una supplenza, visto che è ininfluente anche il fatto che dal nuovo lavoro possa presentare dimissioni senza che questo influenzi la misura. Fino a quando il lavoratore non supera i 6 mesi di durata di lavoro mantiene il suo status di disoccupato e, quindi, al termine del lavoro (qualsiasi sia la motivazione che ha portato all’interruzione del nuovo contratto) la Naspi sarà riattivata in via automatica dall’INPS.

Il non accettare il prolungamento di una supplenza, infatti, potrebbe avere effetto sul diritto a richiedere la Naspi (anche se dovrebbe essere la segreteria ad avvisare l’INPS che quel particolare docente non ha accettato il prolungamento di una supplenza) perché la cessazione del rapporto di lavoro che da diritto alla Naspi non è stata propriamente involontaria. Ma nel caso che lei illustra la perdita del rapporto di lavoro involontaria che ha dato luogo alla Naspi c’è stata a giugno.

Se dovesse rifiutare, quindi, l’eventuale prolungamento della supplenza la Naspi riprenderebbe a decorrere dal momento in cui cessa di lavorare.

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