Se il mobbing parte dal “caffè”. Lettera
Inviata da Francesca Gabriele – Il mobbing nelle scuole è una realtà complessa e dolorosa che può manifestarsi in molti modi, anche nei piccoli gesti quotidiani. Un esempio emblematico è la preparazione del caffè, in taluni contesti riservata solo ai docenti di ruolo, mentre quelli non di ruolo sono esclusi. Questo semplice atto può sembrare insignificante, ma in realtà rappresenta un microcosmo di una dinamica di esclusione più ampia.
Immaginiamo il contesto: un docente non di ruolo entra nella sala insegnanti, già consapevole della sua posizione precaria e della lotta costante per ottenere un riconoscimento e una stabilità. Vede i colleghi di ruolo che condividono un caffè, si scambiano battute, e costruiscono legami che vanno oltre il semplice rapporto professionale. Quel caffè, simbolo di accoglienza e di appartenenza, diventa invece un simbolo di #divisione e di #emarginazione.
La preparazione del caffè solo per alcuni crea una barriera invisibile ma potente. È come dire “tu non fai davvero parte di noi”. Questa esclusione non riguarda solo il momento del caffè, ma si riflette in molte altre situazioni lavorative e sociali. I docenti non di ruolo possono sentirsi isolati, meno valorizzati e privati di quelle piccole ma importanti connessioni umane che rendono il lavoro più piacevole e meno gravoso.
L’empatia è fondamentale per superare queste divisioni. Riconoscere il valore di ogni individuo, indipendentemente dal suo contratto o dalla sua posizione, è il primo passo verso la costruzione di un ambiente scolastico più inclusivo e rispettoso. Offrire un caffè a tutti, senza distinzioni, è un gesto semplice ma potente. Significa dire: “Tu sei importante quanto chiunque altro, e meriti di sentirti parte di questa comunità”.
In un ambiente scolastico sano, ogni insegnante dovrebbe sentirsi accolto e rispettato. La scuola è un luogo di crescita non solo per gli studenti, ma anche per gli adulti che vi lavorano. Creare un clima di collaborazione e di supporto reciproco non solo migliora il benessere dei singoli, ma arricchisce l’intera comunità scolastica, rendendola un luogo dove tutti possono prosperare.
In conclusione, è nei piccoli gesti che si costruisce un grande cambiamento. Un caffè offerto a tutti può sembrare una piccola cosa, ma è un inizio verso un ambiente più giusto e solidale. L’ appello ai dirigenti scolastici : facciamo in modo che ogni insegnante, di ruolo o non di ruolo, si senta parte integrante di una comunità che valorizza ogni contributo e ogni persona.