Scuole Puglia, il costituzionalista Marini: “L’ordinanza di Emiliano è ragionevole. Auspicabile intervento del legislatore nazionale”

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Il costituzionalista Francesco Saverio Marini non solo ritiene ragionevole l’ordinanza della Regione Puglia sulla Dad ma invita a riflettere il legislatore su un intervento possibile a livello nazionale.

Le misure stabilite nell’ultima ordinanza sulla scuola in tempo di covid dal governatore della Puglia, Michele Emiliano, “sono ragionevoli soprattutto in vista dell’ulteriore diffusione della pandemia a causa delle varianti. L’obbligatorietà della presenza non è incostituzionale, come non lo è tuttavia nemmeno la non obbligatorietà: la scelta è cioè rimessa agli organi politici sulla base di una molteplicità di fattori. La discrezionalità a cui si appella Emiliano e le scelte avanzate nella sua ordinanza possono essere uno stimolo intelligente su cui, tuttavia, sarebbe auspicabile un intervento del legislatore nazionale“. Lo ha detto il costituzionalista Francesco Saverio Marini intervenendo con l’Adnkronos sul dibattito in corso sulla Didattica a distanza.

Si possono seguire due strade – spiega il professore all’università di Roma Tor Vergata,- o lo Stato interviene con un nuovo Dpcm in cui disciplina la Dad dando maggior peso alla libertà delle famiglie. O rimette la scelta alle regioni che valuteranno sulle singole situazioni quale è la disciplina più confacente al territorio“.

Non è facile trovare una soluzione, continua Marini, perché sono tanti i valori e i diritti costituzionali che vengono in rilievo: c’è il diritto alla salute che ha una duplice veste in questo caso, sia come libertà da rimettere alla famiglia se usufruire della Dad o se mandare i figli a scuola; sia come interesse della collettività rispetto al pericolo di diffusione del virus; c’è infine il potere-dovere dello Stato di istituire le scuole per tutti gli ordini e gradi e consentirne o imporne la frequenza. Nell’articolo 32 della Costituzione, va ricordato, la salute è declinata rispetto ad entrambi i profili e l’interesse alla salute della collettività rappresenta un limite ovviamente alla libertà di salute individuale“.

Per quanto riguarda la specifica ordinanza pugliese dice: “nella prima ordinanza Emiliano interveniva sul Dpcm sulla Dad (che imponeva fosse garantito almeno il 50% mentre Emiliano parlava di ‘fino al 50%’); adesso in questa ultima ordinanza lascia libere le famiglie. Si tratta comunque di una misura derogatoria rispetto alla disciplina statale, ma, se si prescinde dalla problematica delle competenze, penso sia una scelta ragionevole soprattutto in vista delle varianti e dell’incremento dei contagi: lasciare spazi alle libertà individuali è equilibrato e rappresenta un intelligente sintesi del diritto alla salute e di quello all’istruzione“.

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