Scuole nuove e innovative, ancora un miraggio: necessari 6 milioni ad istituto. In Sicilia e Calabria una scuola su tre ha bisogno di manutenzione. Il rapporto di Legambiente

Nel 2022 gli edifici costruiti secondo i principi di bioedilizia rimangono relegati al 1,3% del totale. L’efficientamento energetico, pur affrontato da alcune amministrazioni su un numero consistente di edifici di propria pertinenza, riguarda solo il 12,7 % del totale degli edifici scolastici tra quelli realizzati negli ultimi 5 anni, distribuito in modo piuttosto disomogeneo.
Si tratta della fotografia scattata dal XXIII Report ‘Ecosistema Scuola’ di Legambiente.
Questo a fronte di un dato sconfortante rispetto alla pressione del problema energetico: di tutti gli edifici scolastici, solo il 5,4% si trova in classe A, mentre ben il 73% in classe E, F e G. Una nota positiva riguarda, invece, l’interesse delle amministrazioni (90%) a realizzare comunità energetiche scolastiche.
Le scuole in cui è presente un servizio di mobilità collettiva, sono ancora solo un 20,8% per gli scuolabus e il 10,7% per le linee scolastiche. Sempre molto bassi e concentrati al Nord i servizi di pedibus (4,1%) e bicibus (0,2%).
Per quanto riguarda la sicurezza, gli edifici scolastici posti all’interno di isole pedonali sono l’1,9%, in Ztl il 4%, in Zone 30 il 13,6%, in strade scolastiche il 6,9%.
Nel report, Legambiente segnala anche le buone pratiche, legate anche a singole realtà: dalle scuole di Trento e Bolzano in prima linea sul servizio mense scolastiche a km zero, alla scuola secondaria di primo grado Carducci-Purgotti di Perugia nata dove l’edificio scolastico di via Fonti Coperte era stato dichiarato inagibile a seguito del sisma del 2016, al servizio ‘Nidi comunali gratuiti per tutti’ attivato a Mantova nel 2021 e nel 2022. Sul fronte mobilità collettiva, si distinguono Prato, Torino e Lecce per attività di scuolabus e pedibus.
E ancora: la scuola secondaria ‘IV Novembre’ di Arezzo per il progetto di rigenerazione urbana, mentre a Roma prende il via il primo laboratorio delle Cer (Comunità Energetiche Rinnovabili), riguardo progetti sugli edifici scolastici, che l’amministrazione vuole realizzare uno per Municipio, per sperimentare questi nuovi modelli di condivisione di energia. La prima scuola romana che sarà il fulcro di una comunità energetica con finanziamento pubblico è l’Istituto comprensivo Moscati di via Padre Semeria, nell’VIII Municipio.
“Scuole nuove e innovative, un miraggio: ammonta a 6 milioni di euro l’entità di fondi necessari a singola scuola mediamente“, fa sapere Legambiente nell’analisi dei fondi Pnrr contenuta nel XXIII Report Ecosistema Scuola.
“Investimenti che occorre programmare in un medio lungo periodo e che difficilmente si possono trovare nei bilanci ordinari dei Comuni, se non accedendo a fondi nazionali. Nonostante lo stanziamento delle risorse, nella Penisola la realizzazione di nuove scuole è un miraggio: negli ultimi 5 anni è stato dello 0,6%“, osserva l’associazione.
Mense e tempo pieno – Ammontano a 519 milioni di euro i fondi stanziati dal Pnrr per 767 nuove realizzazioni o ampliamenti/potenziamenti di spazi mensa – calcola l’associazione – Sembrano aver fatto richiesta di questo tipo di finanziamenti in maniera importante le regioni del Sud e delle Isole, che attualmente non superano una media di classi a tempo pieno nel 20% dei casi.
Un incremento che dovrebbe muovere il basso dato di edifici con mensa scolastica che mediamente al Nord è presente in 3 scuole su 4 mentre nelle Isole, nemmeno nella metà degli edifici.
Interventi agli edifici: le differenze regionali
Facendo un focus sugli interventi all’edilizia scolastica, gli edifici scolastici del Sud, insieme a quelli delle Isole e del Centro, hanno mediamente necessità di interventi urgenti per una scuola su due, a fronte delle scuole del Nord che ne necessitano solo nel 21,2% dei casi.
In Sicilia e Calabria ben una scuola su tre ha necessità di interventi urgenti di manutenzione: nelle città capoluogo, negli ultimi 5 anni non è stato costruito nessun nuovo edificio scolastico.
La ricerca di Legambiente restituisce la fotografia sullo stato di salute di 6.343 edifici scolastici, di competenza di 93 comuni capoluogo di provincia (sui 110 esistenti, pari quindi all’85%), frequentati da oltre 1,2 milioni di studenti.
In Sicilia e Calabria – dove tutti i capoluoghi di provincia, con la sola eccezione di Caltanissetta, sono in area sismica 1 e 2 – mediamente, nel 65% dei casi non è stata effettuata la verifica di vulnerabilità sismica.
Sul fronte messa in sicurezza, altro osservato speciale è il Centro Italia, colpito dal sisma 2016: negli ultimi 5 anni, denuncia Legambiente, gli edifici in cui sono stati realizzati interventi di adeguamento sismico sono solo il 3,4%.
Il tempo pieno è praticato mediamente solo nel 20% delle scuole del Sud e delle Isole, contro una media del 35% delle classi del Centro Nord.
Nel Sud Italia una scuola su due non ha palestre o impianti sportivi e dove gli impianti sono funzionanti, quelli che sono aperti oltre l’orario scolastico sono a poco più del 40% nelle città del Sud e del 33% nelle Isole, contro l’oltre 60% nei capoluoghi di provincia del Centro-Nord.
Ad oggi fatica la messa a terra degli stanziamenti previsti del Pnrr, con più del 40% degli interventi bloccati nella fase iniziale di progetto.